Dice di non comprendere "chi non riesce a riconoscere quello che sta facendo Putin", e ribadisce che per mettere fine al conflitto "servono tre cose: aiuti economici, armi all'Ucraina e sanzioni alla Russia". Così in una intervista a Il Messaggero, Pina Picierno, vicepresidente Pd del Parlamento europeo, sull'evoluzione della guerra e la linea intrapresa dall'Europa.
"La crisi della Russia dal punto di vista economico è oggettiva - sottolinea -. Il combinato di questi tre fattori avrà il risultato di fermare e costringere al negoziato Mosca".
E aggiunge: "Questi ultimi due giorni a Bruxelles sono stati molto importanti perché hanno lanciato un messaggio simbolico potente. Tutto il mondo libero si è mobilitato per dire che la follia criminale di un uomo solo non può passare. E non passerà".
Parlando dell'aumento per le spese militari spiega: "Non credo ci siano alternative. Pensavamo che le nostre democrazie fossero al sicuro, invece abbiamo scoperto che non è così. Ma attenzione: le spese militari non significano soltanto riarmo. Dobbiamo incrementare gli investimenti per la nostra difesa su tutti i fronti, compreso il cyber".
Infine, parlando dell'emergenza profughi precisa: "Abbiamo reagito rapidamente, autorizzando subito la direttiva sulla protezione temporanea, che garantisce alle persone in fuga dalla guerra la possibilità di decidere, senza vincoli, in quale Stato dell'Unione andare. Un provvedimento mai applicato prima".
Intervista del Messaggero a Pina Picierno (PDF)»
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