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USA, Russia e Cina di fronte alla guerra in Ucraina

21 Marzo 2022

Videoconferenza con Piero Fassino, Romano Prodi e Alessandra Longo.

Videoconferenza "Il dragone tra le aquile. USA, Russia e Cina di fronte alla guerra in Ucraina" con Piero Fassino, Romano Prodi e Alessandra Longo»

 


Ucraina, Fassino: Putin non vuole trattare ma cambiarne vertici "Ecco perché non si siede al tavolo con Zelensky"
Al momento "Putin non vuole negoziare, perché l'obiettivo è di cambiare la leadership ucraina, quindi non si siede con Zelensky" per legittimarlo, "si siederà forse quando avrò insediato un altro presidente, come pensava di fare" quando ha lanciato l'attacco all'Ucraina. Lo ha detto il presidente della Commissione Esteri della Camera Piero Fassino nel corso del confronto online "Il dragone tra le aquile.
Stati Uniti, Cina e Russia di fronte alla guerra in Ucraina", con l'ex Presidente della Commissione Europea e Presidente del Consiglio Romano Prodi e la giornalista e scrittrice Alessandra Longo.


Ucraina, Fassino: dividere ucraini e russi errore più grande di Putin "Il suo disegno egemonico partito da assunti infondati"
"La vocazione imperiale", "il disegno egemonico di Putin" il presidente russo "l'ha gestito partendo da assunti rivelatisi tutti infondati, come la reazione degli Usa, la compattezza interna dell'Europa e tra Ue ed Usa", ma soprattutto "l'assunto più generale", da lui ripetuto in diversi discorsi, cioè "che ucraini e russi siano un solo popolo. Ma con questa guerra" Putin "l'ha diviso drammaticamente quell'unico popolo. Lui avrà negli ucraini il nemico giurato per una vita, lui ha diviso e lacerato quell'unico popolo, questo è stato l'errore più grande di Putin". Lo ha detto il presidente della Commissione Esteri della Camera Piero Fassino nel corso del confronto online "Il dragone tra le aquile. Stati Uniti, Cina e Russia di fronte alla guerra in Ucraina", con l'ex Presidente della Commissione Europea e Presidente del Consiglio Romano Prodi e la giornalista e scrittrice Alessandra Longo.
Secondo Fassino "una delle ragioni per cui Putin ha scatenato questa guerra è vedere riconosciuta la Russia come grande potenza globale" dopo il declino successivo al disfacimento dell'Urss. "Questa ansia di veder riconosciuto alla Russia questo ruolo di potenza è cresciuto ancora di più con la crescita della Cina" negli ultimi due decenni: "se un tempo il duopolio era Usa-Urss oggi è sempre di più Usa-Cina. Quindi la Russia si sente stretta e Putin ha pensato di riconquistare quel ruolo con un atto di forza. E qui ha sbagliato i calcoli, perché l'ultima cosa utile" per ottenere ciò "è scatenare un guerra".

Ucraina, Fassino: equidistanza aiuta l'aggressore non l'aggredito
I parlamentari che non ascolteranno domani nell'aula di Montecitorio il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky sono "persone di cui naturalmente va rispettata l'opinione" e che "sostengono sostanzialmente una sorta di equidistanza: qualcuno ha detto che allora bisogna anche invitare a parlare Putin. Io dico attenzione: essere per la pace non significa perdere e smarrire la differenza che c'è tra un aggredito e un aggressore, qui che c'è un Paese che aggredisce e un Paese che è aggredito. L'equidistanza aiuta l'aggressore, non l'aggredito". Lo ha detto il presidente della Commissione Esteri della Camera, Piero Fassino, nel corso del confronto online "Il dragone tra le aquile. Stati Uniti, Cina e Russia di fronte alla guerra in Ucraina", con l'ex Presidente della Commissione Europea e Presidente del Consiglio Romano Prodi e la giornalista e scrittrice Alessandra Longo.
"Bisogna essere chiari - ha sottolineato Fassino -: noi stiamo aiutando un Paese che è aggredito, non stiamo facendo la guerra a nessuno" ma" stiamo aiutando un Paese che si difende, che difende la sua sovranità, la sua indipendenza, la sua integrità territoriale che viene messa in discussione da un'aggressione. Uno può anche pensarla in modo diverso ma bisogna sapere che questa è la realtà", ha concluso il presidente della Commissione Esteri della Camera.

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