Carlo Borghetti, consigliere regionale capodelegazione PD in Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia, ha raccontato un’esperienza vissuta direttamente in Pronto Soccorso attraverso la quale rilancia la denuncia del malfunzionamento del SISS, il servizio informativo sociosanitario regionale:
“Sono in Pronto Soccorso da più di 8 ore e va tutto bene, madama la marchesa…
Ore 1:55 di mercoledì notte 22 ottobre, sono in Pronto Soccorso dalle 17:30 di ieri sera, con mia suocera, 85 anni, caduta in casa e con frattura all’omero e taglio al labbro.
Per venire qui sono corso via dal Pirellone, dove in Aula la maggioranza di destra che governa la Regione aveva magnificato in giornata la Sanità lombarda -proprio nella seduta che abbiamo ottenuto per discutere la nostra proposta di legge per una nuova sanità- dicendo che va tutto bene, madama la marchesa, “cosa volete voi del PD più di così?!”…
Certo, qui il personale è davvero cortese e competente, la TAC è abbastanza nuova, l’ospedale è vecchio ma abbastanza funzionale, ma sapete perché stiamo aspettando da due ore e mezzo il referto della TAC alla testa? Perché ‘stanotte il SISS è bloccato! Ancora! Il Sistema Informativo Socio Sanitario della Regione Lombardia è bloccato, come troppo spesso accade, e come troppo bene sanno i sanitari lombardi, a partire dai medici di base, che rimangono bloccati ore causa blocco SISS…
Il personale ha le mani nei capelli, disperato, mia suocera in carrozzina con il braccio rotto è in ansia crescente per l’attesa dell’esito dell’esame alla sua testa (“chissà cosa mi hanno trovato”) mentre nella mia testa io continuo a sentire gli interventi in Aula dei miei colleghi consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia: “Va tutto bene, cosa volete?”
Ma mi riecheggiano anche le parole che ho detto in seduta a inizio mattinata: “Va tutto male nella sanità lombarda? Certo che no! Va tutto bene nella sanità lombarda? Certo che no! E tra le cose che non vanno bene ce ne sono alcune che continuano a non funzionare da anni, da anni, come malattie ormai croniche”.
E una di queste è proprio il SISS, fondamentale per il funzionamento del servizio, fondamentale. Dite poco?!”