"L'analisi della Fondazione Gimbe conferma le nostre forti preoccupazioni per il futuro della sanità pubblica. Le risorse per il Fondo Sanitario Nazionale aumentano in termini assoluti ma la percentuale di spesa sanitaria rispetto al Pil non solo non aumenta ma scende al 5,9 nel 2028. La media europea del 6,9 % del Pil continua ad allontanarsi, mentre sempre più italiani sono costretti a pagare di tasca propria o a rinunciare a curarsi. Le risorse per il personale sono largamente insufficienti a coprire i fabbisogni di assunzioni sia di medici che di infermieri e non ci sono misure capaci di rendere nuovamente attrattive le professioni sanitarie nella sanità pubblica. Così non si frena l'emorragia di personale dal SSN, non si incoraggiano i giovani a scegliere la professione infermieristica, non si valorizzano davvero le competenze che scelgono con sempre maggiore fatica di operare all'interno dei servizi pubblici. Manca una visione complessiva, manca una programmazione delle priorità, si indicano tanti rivoli di spesa, alcuni peraltro meramente simbolici, mentre si trasferiscono fondi consistenti di nuovo verso i soggetti privati. Le Regioni si troveranno a fare i conti con fondi insufficienti e in gran parte vincolati e dovranno ancora una volta assumersi la responsabilità di tagliare i servizi o aumentare le tasse ai cittadini. Faremo le nostre proposte alternative in Parlamento, ci batteremo perché non c'è ingiustizia sociale più odiosa di quella di fronte alla malattia e solo una forte e moderna sanità pubblica può garantire il diritto alla salute di tutti". Così in una nota Marina Sereni, responsabile sanità nella segreteria Pd.