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Toia: sul price cap proposta astrusa fatta per salvare capra e cavoli. Il tetto c'è ma non sarà mai usato

24 Novembre 2022

La proposta di price cap avanzata dalla Commissione europea è insufficiente e inefficace perché prevede il tetto in presenza di due condizioni improbabili e rigide: un prezzo di 275 €/MWh per 15 giorni e contemporaneamente uno spread continuativo di 58 euro rispetto al prezzo del GNL.
È un meccanismo talmente astruso che si fa fatica già solo a spiegarlo e immaginato, temo, perché non venga attivato mai. La Commissione pensa così di salvare capra e cavoli: il meccanismo c'è (per accontentare chi lo voleva), ma non funzionerà (per andare incontro a chi non lo voleva). È una proposta che va certamente cambiata, ma alla cui discussione il Parlamento non potrà partecipare purtroppo, perché ideata come strumento emergenziale di sola competenza del Consiglio, che raccoglie i governi nazionali.
Quello stesso Consiglio, che riunito tra i Ministri dell'Energia oggi, non ha saputo trovare un accordo sui criteri alla base del price cap e su altre proposte emergenziali avanzate dalla Commissione il 18 ottobre scorso. Oggi i governi non hanno saputo farsi valere, tutto è nuovamente rimandato al 13 dicembre. Intanto, l'inverno è cominciato e la vaghezza della risposta europea rischia di far salire di nuovo i prezzi del gas. Non è questo quello di cui abbiamo bisogno.

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