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Mirabelli: l'importanza della Festa de l'Unità

26 Giugno 2022

Non parlerò delle elezioni politiche in arrivo, di cui dovremo occuparci tutti come partito. Voglio sottolineare l’importanza della Festa dell’Unità, tanto più una festa così partecipata come è quella in corso a Melzo, perché questo è un bel segnale. Non è solo il segnale di un partito che torna dopo la pandemia a incontrare le persone e che dei momenti di incontro e di ascolto delle persone fa un tema fondante. Penso, infatti, che nelle nostre feste ci sia anche un’altra peculiarità del nostro partito, che è solo del PD e che lo rende un partito che può essere definito popolare. Nelle cucine ci sono centinaia di persone che stanno lavorando gratuitamente per spirito di servizio, per convinzione politica e lo faranno per un mese, sacrificando le loro serate.

Non dobbiamo mai smettere di ringraziare i nostri volontari e non dobbiamo neanche mai smettere di sottolineare il grande lavoro che fanno e l’impegno che dedicano. Vogliono dipingerci come il partito dei palazzi, che sta sempre ad un livello superiore, delle élite ma c’è una realtà concreta che è fatta di centinaia di migliaia di persone che lavorano montando le feste, stando nelle cucine e sacrificano tanto tempo per una convinzione politica, senza nessun altro ritorno se non quello di vedere coronata la possibilità per il PD di incontrare le persone. È evidente che stiamo vivendo una fase complicata. Siamo in un Governo con un’ampia maggioranza e ci stiamo mettendo tutta la nostra volontà per essere al servizio del Paese. Stiamo facendo prevalere il senso di responsabilità verso il Paese e non è semplice. Non è semplice neanche riuscire a dare l’idea dell’Italia che vogliamo stando dentro ad un Governo che ha come finalità importantissime quella di realizzare i progetti del PNRR, portare l’Italia definitivamente fuori dalla pandemia, affrontare la nuova crisi che la guerra in Ucraina ha provocato, la crisi energetica e tutto ciò che ne consegue. È una settimana in cui si parla di scissioni, elenchi di persone che si spostano da una parte all’altra, operazioni di costruzioni di un centro. Una politica che si presenta così ai cittadini, nel momento in cui c’è l’aumento delle bollette, ci sono i salari che non crescono mentre il costo della vita aumenta in maniera significativa, le famiglie vivono problemi molto concreti, a mio avviso, è una politica che rischia di provocare il fatto che alle prossime elezioni voti solo il 40% degli elettori. O la politica torna a parlare delle questioni che riguardano i cittadini o davvero la crisi della democrazia rischia di aumentare. Al Governo cerchiamo di dare risposte ai problemi sociali che stanno creando la guerra e la crisi.

Stiamo prendendo una serie di provvedimenti per contenere gli aumenti delle bollette, per fare in modo che l’aumento del costo dell’energia non pesi troppo per le famiglie. Faremo anche altre cose. Credo, però, che dobbiamo dare il segno che siamo in un Governo e siamo un partito per cui la priorità sono le persone, lo stare vicino alle persone, il non lasciare le persone da sole di fronte ai problemi. La priorità non è agitare i problemi ma è provare a risolverli e dire che idea del Paese abbiamo in testa. Noi abbiamo in testa l’idea di un Paese in cui non è più tollerabile che i salari siano i più bassi d’Europa, non crescano da molto tempo, il potere d’acquisto di fronte all’inflazione si riduce sempre di più e la politica non riesca a dare risposte e anche le imprese non danno risposte. Il Segretario Letta ha ribadito che la manovra economica dovrà prevedere il taglio delle tasse sul lavoro dipendente e lasciare in tasca dei lavoratori più soldi, tagliare lì le tasse. Le scelte devono essere quelle di creare le condizioni affinché nessuno venga pagato 3 o 4 euro all’ora. Ve bene la contrattazione con i sindacati ma serve anche che chi lavora in settori che non sono oggetto di contrattazione venga tutelato. Non si può fare la concorrenza sulla pelle delle persone, giocando a ridurre sempre di più i salari, quindi, occorre una legge per il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale ma anche chiedere alle imprese di fare quello che fanno negli altri Paesi, cioè aumentare i salari. È falso dire che l’imposizione fiscale sul lavoro in Italia è più alta che in Francia e Germania: la tassazione è uguale ma i salari in Francia e Germania sono più alti. C’è, quindi, un problema di cui si deve far carico anche il mondo delle imprese. Siamo quelli che non rinunciano alla transizione ecologica di fronte alla crisi energetica. A me fa sorridere chi in questi giorni si straccia le vesti per la siccità e spiega che il problema è legato al fatto che la nostra rete idrica funziona male. La nostra rete idrica funziona male ma sono stati stanziati molti soldi del PNRR per sistemare gli acquedotti, inoltre, la siccità è dovuta allo scioglimento dei ghiacciai provocati dai cambiamenti climatici, alle emissioni in atmosfera dei derivati del petrolio e del carbone. La crisi, quindi, non deve fermare la transizione verso le energie rinnovabili, verso l’energia pulita. Sarebbe folle tornare indietro su questo, per le future generazioni. Allo stesso modo, la polemica che c’è stata sul blocco della produzione delle auto a gasolio e benzina entro il 2035 è assurda. Se dobbiamo ridurre le emissioni, l’innovazione ci deve portare a riconvertire anche le nostre imprese e la ricerca, al fine di arrivare a produrre auto che consentano meno emissioni e, quindi, di inquinare meno.

Siamo il partito dei diritti sociali, le persone non devono restare sole ma non vanno lasciate sole anche sui diritti civili, che vanno garantiti: non vengono dopo, vanno insieme. Sono importanti i diritti delle persone Lgbtq+ per cui si manifesterà al prossimo Gay Pride e che abbiamo cercato di difendere e affermare con la Legge Zan, così come lo sono i diritti dei ragazzi che sono nati in Italia da genitori di origine straniera e che oggi devono aspettare i 18 anni per avere la possibilità di poter chiedere la cittadinanza e, quindi, i diritti che, invece, i loro compagni di scuola nati in Italia hanno già. Quei diritti sono fondamentali se vogliamo far crescere una società più solidale che si occupa delle persone e in cui davvero nessuno resti indietro. Questa è l’idea che abbiamo di Paese e attorno a questa idea dovremo costruire l’alleanza più ampia possibile, riuscire a mettere insieme più forze possibili e disponibili a fronteggiare il centrodestra - che su queste cose sta da un’altra parte - per garantire a questo Paese un futuro migliore.


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