Il primo è la politica industriale. La Commissione ha varato un piano per il raddoppio della produzione di microchip entro il 2030. Conosciamo bene gli effetti che la disponibilità di materia prima e il conseguente rincaro dei prezzi hanno avuto nel provocare il famoso chip-shortage, la grave carenza di componentistica elettronica che alimenta il nostro ecosistema digitale. La nostra dipendenza da Taiwan, dalla Cina e dalla Corea rischia di tagliare le gambe alla ripresa del settore tecnologico nel momento cruciale in cui ci prepariamo a compiere il balzo verso la transizione 4.0. La soluzione è puntare su una maggiore autonomia e questo programma punta in direzione di un ambizioso 20% della produzione da riportare in Europa.
In tema di politica ambientale sono stati approvati due provvedimenti strettamente legati agli obiettivi della decarbonizzazione, sempre e ancor di più in cima nell’agenda europea del dopo-Glasgow. Il primo tocca la politica forestale, l’altro, di cui sarò relatrice, è il LULUCF che riguarda l’uso del suolo e decarbonizzazione. Decongestionare il suolo dalle attività umane aprendolo alle foreste e agli altri ecosistemi naturali è un sentiero non solo verso l’aumento della biodiversità ma anche per favorire la cattura della CO2.
Terzo tema è stato la politica internazionale e il suo ruolo di bussola strategica per l’Europa. È sempre più importante ritrovare un ruolo preminente a livello internazionale, basti citare le aree di crisi come l’Afghanistan, in cui l’Europa non ha espresso il suo peso decisionale. Il fatto che esista un asse privilegiato con gli Stati Uniti non deve impedire all’Unione ampi spazi di autonomia: si pensi all’Africa e alle straordinarie sinergie che possono attivarsi tra le due sponde del Mediterraneo con reciproco vantaggio. Finalità concrete, che non si riducono solamente al suo essere un grande contenitore di cultura, peace-keeping, institution building, ma devono essere il traguardo della nostra politica internazionale, per coniugare difesa e interessi comuni di tutti gli stati membri.
In settimana ci ha fatto visita il Presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo con un documento che voglio condividere con voi, un manifesto-appello sulla difesa dei valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo. Stiamo assistendo a un ritorno del fascismo non solo nella sua forma più esplicita, attraverso movimenti che vi si richiamano direttamente, ma anche nelle sue forme più subdole, inconsapevoli e striscianti. Mi riferisco a quel clima di sfiducia, di allontanamento dalle istituzioni, di distacco dalla socialità che viene cullato dalle braccia delle destre xenofobe e che può incancrenire dando vita a svolte più pericolose, le stesse da cui è emerso il fascismo storico. Dobbiamo salvare un’Europa che sotto le spoglie delle sirene sovraniste rischia di regredire alle piccole patrie e alle nazioni-fortezza destinate inevitabilmente a entrare in conflitto e a trascinare con sé l’intero progetto comunitario. Un manifesto bellissimo e profondamente attuale, che richiede uno sforzo di riflessione e di presa di coscienza ma anche, più che mai, azioni concrete. Vi invito caldamente a condividerlo.