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Non esiste il diritto di essere fascisti. Ecco perchè è legittimo sciogliere i gruppi di estrema destra - di Nicola Corea*

11 Ottobre 2021



Esiste una disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana – la XII - che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.

Questa disposizione è stata scritta con l’intento specifico di impedire che il partito fascista, a seguito delle vicende belliche e post-belliche, potesse rinascere. Il termine “disciolto” ha un valore fondamentale. La parola, infatti, è stata inserita a seguito di un lungo dibattito per capire se il divieto dovesse essere limitato al partito fascista del Ventennio, o se invece potessero essere banditi anche eventuali partiti futuri ispirati in qualche modo al fascismo. Allora si optò per la seconda interpretazione - seppur allargando il campo con la precisazione “in ogni sua forma” - però dopo pochi anni fu approvata una nuova legge che ampliava la disposizione.

Nel 1952, arriva infatti la legge Scelba, che stabilisce che si tratta di fascismo ogniqualvolta un gruppo superiore a cinque persone “persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, minacciando o usando la violenza, propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia o svolgendo propaganda razzista”. È una reinterpretazione della disposizione costituzionale che viene ampliata per comprendere anche gruppi d’ispirazione fascista che non hanno lo scopo di “ricostruire” il “disciolto” partito fascista, ma con l’intenzione di sostenere e diffondere le idee proprie di quel regime. Negli anni Novanta è poi il turno della legge Mancino, che punisce penalmente la propaganda su basi razziali e etniche.

Un’analisi giuridica delle attività e dei principi ispiratori di gruppi come CasaPound e Forza Nuova potrebbe portare a verificare se i due partiti infrangono anche solo uno dei punti sanciti dalla legge Scelba, e in tal caso sancire un loro scioglimento.

Nella storia italiana, del resto, è successo che già tre movimenti politici fossero sciolti sulla base della legge Scelba: Ordine Nuovo nel 1973, Avanguardia Nazionale nel 1976, e il Fronte Nazionale nel 2000.

C’è chi sostiene che sciogliere partiti come CasaPound e Forza Nuova, o anche solo approvare leggi che vadano nella direzione di punire espressioni fasciste, andrebbe a intaccare la libertà di espressione. Tuttavia, non è manifestazione di libertà promuovere ideologie basate sull’odio - come il fascismo - sull’uso e l’esaltazione del manganello contro gli avversari, sull’abolizione del Parlamento, sul partito unico, il carcere e il confino per gli antifascisti, le leggi razziali, le guerre coloniali e quella accanto ai nazisti. Per cui, in una democrazia, non può essere garantito il diritto di essere fascisti.

 

* Avvocato – Foro di Catanzaro


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