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Censi: Il Recovery Plan della Città Metropolitana di Milano vale 4,5 miliardi - Intervista de Il Foglio

19 Giugno 2021

Intervista de Il Foglio ad Arianna Censi, Vicesindaca della Città Metropolitana di Milano.

Un’occasione per rilanciare un territorio che, seppure ricco, ha sofferto non poco la pandemia e un’opportunità per un ente in continua crisi d’identità come la Città metropolitana di ritrovare un ruolo. Il Recovery fund può essere la leva giusta per rimettere le ali ad un’area composta da 133 comuni, circa 3.250.000 abitanti, che produce più del 10 per cento del pil nazionale: praticamente il motore del paese anche se ora gira un po' a vuoto. Lo scorso settembre via Vivaio ha inviato al governo un piano che comprende 134 progetti da realizzare con 4,5 miliardi di fondi europei: è stato il risultato di un confronto con enti locali e soggetti privati da cui sono scaturite le priorità.
Che per Arianna Censi, vice sindaca metropolitana e coordinatrice dell’operazione, riguardano i temi dell’immediato futuro: “Investire sull’area metropolitana - spiega al Foglio - significa puntare su sostenibilità, qualità dell’aria, sicurezza e innovazione, questioni su cui siamo già impegnati ma che ora possono ricevere un’accelerazione: per questi obiettivi servono le risorse, che ci aspettiamo, ma è anche necessario che si inneschi un meccanismo che favorisca l’efficienza della pubblica amministrazione e dei servizi, a cominciare dalla giustizia penale e civile”. L’attenzione maggiore è riservata alla mobilità cui sono destinati due miliardi e mezzo, oltre la metà del piano. Il nodo è rappresentato dai collegamenti tra Milano e l’hinterland per il cui rafforzamento è chiesto il finanziamento dei prolungamenti della linea M3 a Paullo, della M2 a Trezzo sull’Adda e della M4 a Segrate.
“Dopo il via libera al prolungamento della M1 e M5 che assicurerà il collegamento di Monza e della Brianza con Milano - continua Censi - occorre intervenire sul quadrante sudest e lavorare per la connessione con la rete ferroviaria degli hub di Linate, Orio al Serio e Malpensa. Anche sulla rete stradale bisogna mettere mano, abbiamo chiesto 140 milioni per riqualificarla».
Gli altri assi strategici del piano sono il verde, la digitalizzazione e l’acqua: “Sono ambiti in cui è possibile coniugare lo sviluppo, l’occupazione e la tutela dell’ambiente - spiega la vice sindaco - Ricordo il progetto ForestaMi che prevede la messa a dimora di tre milioni di alberi entro il 2030, per pulire l’aria, migliorare la vita della grande Milano e contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Altro tema che ci sta molto a cuore è il potenziamento del digitale nelle scuole e nelle istituzioni, dobbiamo sviluppare con maggiore forza questo settore, iniziare a parlare di telemedicina. C’è poi il discorso che riguarda l’economia blu, la valorizzazione e l’utilizzo dell’acqua: abbiamo il progetto di realizzare la navigabilità dei Navigli fino a Pavia nell’ottica di ripristinare il trasporto delle merci, di sfruttare l’acqua per il sistema irriguo e di promuovere iniziative turistiche”.
C’è insomma in gioco un salto di qualità per l’area metropolitana di Milano con la possibilità di impiegare risorse che arriveranno in via straordinaria. Secondo Censi, però, non sarà sufficiente una corretta e puntuale gestione dei fondi: “Non c’è solo un problema di soldi, auspico che cambi la prospettiva delle politiche nei nostri confronti, il governo deve capire che gli investimenti vanno fatti nella logica della città metropolitana, dobbiamo ragionare come fanno a Lione o Vienna, città che apprezzo molto, o come Londra che vantano un’organizzazione amministrativa di eccellenza”.


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