Registrati

Privacy

Informativa ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. La raccolta e il trattamento dei dati sono effettuati limitatamente ai fini connessi alla gestione operativa e amministrativa del servizio. I dati sono trattati con strumenti informatici e telematici e non saranno comunicati a terzi. Il titolare del trattamento è AreaDem.
* Acconsento al trattamento dei miei dati personali
Log in

 
Registrazione al sito - Login al sito

Covid-19: indispensabile riconoscere priorità vaccinazione anche ai disabili - di Nicola Corea

07 Gennaio 2021



Iniziate le vaccinazioni per combattere il coronavirus, considero fondamentale includere le persone con disabilità tra le categorie da sottoporre alla somministrazione del vaccino in via assolutamente prioritaria.

E’ noto che nella prima fase della campagna vaccinazioni è prevista, dal piano redatto da ISS, AIFA e Ministero della Salute, la somministrazione del vaccino a 1.874.323 persone, prioritariamente operatori sanitari e sociosanitari, personale e gli ospiti delle Rsa.

Sulla priorità delle persone da sottoporre a vaccinazione si susseguono appelli, dal mondo della disabilità, chiedendo che anche le persone disabili, siano comprese tra coloro che saranno vaccinate in via prioritaria.

Le persone con disabilità, unitamente alle altre persone più fragili, sono quelle maggiormente esposte a rischi di varia natura derivanti dalla pandemia in atto e, quindi, hanno diritto a ricevere particolari ed ulteriori attenzioni rispetto agli altri cittadini.

La richiesta di vaccinare con priorità anche le persone con disabilità, che spesso hanno gravi problemi respiratori, come nel caso delle malattie neuromuscolari, non si basa solo sulla necessità di garantire loro la sopravvivenza e la protezione dal Covid-19, ma occorre tener conto di un quadro molto più complesso, che investe la più ampia sfera di vita dei portatori di handicap e di chi se ne prende cura.

Le restrizioni per la prevenzione da contagio rappresentano, per le persone con disabilità e i loro familiari, delle criticità molto complesse e di difficile gestione. Anche le difficoltà patite in questi lunghi mesi sono state estremamente gravose per i portatori di handicap e, nel caso di ritardo nella campagna vaccinale, si determinerebbe un ulteriore sovraccarico i cui esiti, in molti casi, potrebbero rilevarsi tragici.

Un contagio da Covid-19 che dovesse richiedere un ricovero ospedaliero può rappresentare una situazione di grandissima delicatezza e problematicità nel caso di persone con disabilità complesse, intellettive o non collaboranti. Sappiamo bene, infatti, come questo abbia determinato autentici drammi per coloro che ne hanno subito l'impatto spesso fatale e come tali ricoveri determinino anche un ulteriore e significativo sovraccarico per le strutture sanitarie, spesso poco preparate ed attrezzate a gestire le persone disabili in tempi normali, figuriamoci in situazioni emergenziali, quale quella in atto.

Sono, pertanto, indispensabili immediate iniziative di salvaguardia destinate alle persone con  disabilità e alle persone più fragili con quadri clinici di particolare rischio, quali – ad esempio – malattie neuromuscolari, immunodepressione, patologie oncologiche, complicazioni respiratorie e simili, per contrastare ulteriori conseguenze della pandemia e garantire il pieno accesso alle cure in condizione di sicurezza anche rispetto alle differenti disabilità.


Commenta... oppure


torna su

Agenda

DoLuMaMeGiVeSa
1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31

Rassegna stampa