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Stati Generali: dall'emergenza alla speranza - intervento di Piero Fassino

22 Giugno 2020

Gli Stati Generali promossi dal Premier Conte rappresentano il momento di passaggio dalla fase dell'emergenza e alla fase del rilancio e della ricostruzione.

Alle nostre spalle tre mesi di blocco forzato di ogni attività, una misura necessaria che si è rivelata efficace nell'evitare la diffusione del contagio. Tutte le cifre ci dicono di una fase calante dell'epidemia che, se non appare ancora definitivamente superata, consente però di ripartire. E per ripartire bene è necessario un progetto di medio periodo, di respiro strategico e con la individuazione degli obiettivi che si intendono perseguire.

Per dare al rilancio questo profilo è necessario una ampia condivisione di tutti gli attori politici, economici, sociali e culturali del Paese. Il che spiega la forma inedita degli Stati Generali articolati in una settimana di fitti incontri con tutte le articolazioni della società italiana che hanno così potuto manifestare le loro valutazioni e avanzare proposte.

Al centro del confronto i provvedimenti per far decollare e sostenere il rilancio, le riforme necessarie, gli investimenti su cui canalizzare le risorse nazionali ed europee. Adesso sulla base del confronto sviluppato e delle proposte avanzate si deve dare forma al programma di rilancio, sottoporlo all'esame del Parlamento e poi darvi corso con determinazione. Questioni decisive saranno la tempestività di decisione, la rapidità di implementazione e la semplicità di accesso a ogni misura adottata. Viviamo in una società veloce, abituati a tempi rapidi e all'utilizzo di tecnologie di facile accessibilità. Ogni lentezza, ogni impaccio burocratico, ogni complicazione superflua non solo rallenterebbe la realizzazione dei provvedimenti, ma ne minerebbe la credibilità.

La possibilità di dare corso rapidamente e efficacemente ad un programma vasto di rilancio richiede un forte grado di coesione politica e sociale. Serve una volontà sincera da parte di tutte le forze politiche - di governo e di opposizione - a realizzare le convergenze necessarie e serve una attiva mobilitazione di tutte le energie della società in uno sforzo comune di cui ognuno si senta parte. Un grande "patto per la rinascita" del Paese in cui ognuno si riconosca e per la cui realizzazione ognuno dia il meglio di sé. Così l'Italia può farcela.


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