Registrati

Privacy

Informativa ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. La raccolta e il trattamento dei dati sono effettuati limitatamente ai fini connessi alla gestione operativa e amministrativa del servizio. I dati sono trattati con strumenti informatici e telematici e non saranno comunicati a terzi. Il titolare del trattamento è AreaDem.
* Acconsento al trattamento dei miei dati personali
Log in

 
Registrazione al sito - Login al sito

Baretta: Sussidi, regole semplificate per accelerare i pagamenti - intervista de Il Mattino

27 Aprile 2020

Il sottosegretario: basta domande regionali Bonus semplificati e prestiti anche al Terzo settore

Ritardi, farraginosità e complicazioni burocratiche insegnano, il governo corre ai ripari per snellire il più possibile le procedure delle misure di sostegno a famiglie, imprese e professionisti. Come nel caso della Cassa integrazione in deroga, la più in ritardo tra quelle previste dal “Cura Italia”: «Ci siamo resi conto che il meccanismo che prevede l’istruttoria delle domande da parte delle Regioni e successivamente la ratifica e l’erogazione dell’assegno da parte dell’Inps è troppo lungo e complesso. Pensiamo di unificare nell’Inps la gestione di tutto l’iter per accelerare i tempi e i pagamenti» annuncia Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia.

 

E aggiunge: «Abbiamo preso atto di una serie di problemi emersi in alcune Regioni e in più ci sono state sovrapposizioni come a proposito dell’anticipo delle somme per la Cig ordinaria da parte delle banche, peraltro alle prese anche con le richieste dei prestiti da 25mila euro. Di qui i ritardi e la necessità di correggere queste criticità».

 

Perplessità sul doppio passaggio Regioni-Inps per la verità erano sorte sin dall’inizio, anche la Regione Campania se n’era fatta interprete.

«Ripeto, alla prova dei fatti sono emerse alcune questioni di funzionamento generale che non erano forse così pregnanti nelle scorse settimane ma che adesso sistemeremo».

Sui 600 euro le Casse di previdenza degli ordini professionali lamentano un buco nella copertura di 70 milioni: provvederete con il nuovo decreto?

«Sicuramente. Intanto porteremo l’assegno a 800 euro e reitereremo la copertura della misura che peraltro, dopo un’iniziale criticità operativa sul sito dell’Inps, ha praticamente raggiunto tutti i suoi destinatari. Le procedure saranno molto più rapide per il bonus di aprile perché la platea è la stessa e non ci sarà bisogno di una nuova domanda».

Confermato il finanziamento della Cig ordinaria e in deroga anche nel nuovo decreto? Saranno previste altre 9 settimane?

«Sono previsti copertura e allungamento. Sulla durata non c’è ancora una decisione definitiva ma il ministero del Lavoro punta a garantire il massimo periodo possibile, quindi probabilmente saranno altre 9 settimane. Confermato anche l’utilizzo della Cig da parte di tutte le imprese italiane con almeno un dipendente e l’estensione della platea, come previsto già nel decreto di marzo, anche a quelle turistiche o di settori che prima la disciplina di legge non contemplava tra gli aventi diritto».

Molte aziende, specie quelle più piccole, chiedono risorse a fondo perduto piuttosto che prestiti che poi dovranno rimborsare…

«A fondo perduto ci sono già la Cassa integrazione, i 600-800 euro agli autonomi, il Reddito di emergenza, i 400 milioni già dati ai Comuni, ai quali si aggiungeranno i prossimi 3,5 miliardi più altri 500 milioni alle Province. Per il credito, dobbiamo essere onesti, il decreto Liquidità è molto chiaro: per i prestiti da 25mila ero non c’è verifica preventiva di merito…».

Solo che la macchina si è messa in moto con molta fatica e più di un dubbio, di soldi finora ne sono stati erogati pochini.

«Sì, ma anche in questo caso ci si è dovuti misurare con la complessità della situazione, del tutto nuova per il Paese. Di sicuro le cose miglioreranno con il passare dei giorni e anche in questo caso stiamo verificando come migliorare e snellire alcune procedure, quasi certamente in fase di conversione del decreto in Parlamento. Quasi certamente provvederemo ad estendere la platea dei potenziali beneficiari dei 25mila euro al Terzo settore che al momento ne è escluso».

Confermato anche che non ci sarà alcun taglio delle risorse destinate al Mezzogiorno attraverso la quota del 34% della spesa ordinaria dei ministeri o il trasferimento di fondi europei?

«Assolutamente sì. Ho risposto io in Parlamento per conto del governo e ho confermato che si potranno utilizzare i fondi europei anche per l’emergenza Coronavirus ma all’interno dei budget delle singole Regioni. Non ci saranno cioè trasferimenti ad altre Regioni».

I sindaci, compresi quelli delle Città metropolitane, chiedono che si investa sui loro Comuni: li accontenterete?

«Hanno ragione, abbiamo previsto come ho detto 4 miliardi nel prossimo decreto che comprendono anche i 400 milioni già spesi. Insomma, altri 3 miliardi ai Comuni e 500 milioni alle Province. Ce ne hanno chiesti di più per la verità ma ci sarà un monitoraggio costante tra governo e sindaci per verificare se basteranno o bisognerà implementarli. Di sicuro i Comuni sono centrali tanto è vero che abbiamo affidato loro i buoni spesa per le famiglie più deboli».

Resta dell’idea che dovranno essere sempre loro, i Comuni, a gestire anche il Reddito di emergenza che state per varare?

«Assolutamente sì. È una mia idea e spero che il governo la condivida: ci sono opinioni diverse ma io resto dell’idea che i Comuni sono in grado di riconoscere meglio il disagio sociale essendo il primo terminale del rapporto con la popolazione».



Commenta... oppure


torna su

Agenda

DoLuMaMeGiVeSa
1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31

Rassegna stampa