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Beni confiscati alle Mafie, Arianna Censi: a Palazzo Isimbardi la sede milanese dell’agenzia nazionale

21 Dicembre 2019

Articolo pubblicato dalla rivista Cooperazione & Solidarietà


Durante un incontro presso “La Masseria” di Cisliano, un bene confiscato alla mafia e restituito alla legalità – il primo di una serie di incontri sul territorio promossi dal Prefetto Saccone per supportare gli Enti locali nell’importante missione di ridare ai beni confiscati alle mafie una nuova destinazione sociale e di promozione della cultura della legalità, lo stesso Prefetto ha annunciato che la sede dell’Agenzia Nazionale dei Beni sequestrati e confiscati alle mafie (ANBSC) si trasferirà a breve a Palazzo Isimbardi, negli spazi messi a disposizione dalla Città Metropolitana di Milano.
Secondo i dati diffusi quando l’Agenzia fu inaugurata lo scorso maggio, in Lombardia sono 1792 gli immobili confiscati e ora dati in gestione, 706 solo nella provincia di Milano, mentre le aziende sono 258, 163 in provincia di Milano. La Lombardia rappresenta, con 1141 beni già destinati, il 7% del totale dei beni tolti alla criminalità organizzata in Italia. Il trasferimento della sede è previsto per l’inizio del prossimo anno. Non si tratta però solo di una questione logistica: si ampliano gli uffici e le dotazioni umane – l’organico dell’Agenzia è in crescita, e quindi si ha bisogno di maggior spazio, spazio offerto dalla Città metropolitana. Con questo atto, la Città metropolitana, intende confermare il suo impegno e assumere un ruolo di rilievo, poiché si mette al centro di una rete, fatta di Comuni, associazioni, cittadini che, assieme alle Forze dell’ordine e alla Magistratura, è da tempo attiva non solo nel contrasto alle mafie, ma nel riutilizzo dei beni loro sequestrati o confiscati. Restituire il patrimonio sequestrato alle mafie alla collettività è da tempo considerata un’azione strategica per dimostrare a tutti che la criminalità non paga, che lo Stato è più forte, che la scia di malaffare, corruzione e violenza non porta a risultati duraturi e i beni che si accumulano vengono poi persi per sempre. Il riuso dei beni sottratti alle mafie è una operazione non solo di Polizia, che attiene alle leggi e alla sicurezza, ma è un intervento sociale poiché permette allo Stato non solo di riaffermare la legalità – concetto a volte astratto che in questi casi si rivela concreto, ma soprattutto permette ai cittadini di godere di questi beni per finalità diametralmente opposte a quelle criminali. Insomma, riusare un bene sequestrato o confiscato alle mafie è la prova tangibile che la legalità esiste, è preziosa e, soprattutto, è vincente. La Città Metropolitana, nella sua tipica funzione di ente di area vasta al servizio del territorio, vuole dunque essere parte attiva in questo processo, valorizzando e promuovendo le esperienze positive e il lavoro di tanti coraggiosi Sindaci e amministratori che scelgono di stare dalla parte giusta.

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