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Intervenuto di Giuseppe Lupo all'ARS per ricordare Piersanti Mattarella nel giorno del quarantesimo anniversario della sua uccisione

06 Gennaio 2020




Guarda il video dell'intervento

Alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, come capogruppo del PD, sono intervenuto oggi in ARS per ricordare Piersanti Mattarella nel giorno del quarantesimo anniversario della sua uccisione. Questo il testo del mio intervento.

Commemorare oggi Piersanti Mattarella è un dovere ma soprattutto l’occasione per considerare l’attualità dei valori e delle idee che ispirarono la sua vita, ricca di insegnamenti che superano i confini di quegli anni e della Sicilia.
È dunque dovere delle istituzioni far conoscere, soprattutto alle giovani generazioni, l’esaltante stagione di rinnovamento della Sicilia di cui Piersanti Mattarella fu protagonista, opponendosi con intransigenza ad ogni forma di malaffare e dimostrando straordinaria capacità riformatrice, eccelse doti politiche e di dialogo, quel dialogo che porterà nel 1978 al coinvolgimento del Partito Comunista, il partito di Pio La Torre, nella maggioranza del suo primo governo, anticipando l’esperienza nazionale di Aldo Moro.
Lavorò incessantemente per una Regione siciliana che avesse “le carte in regola” per confrontarsi con autorevolezza con le istituzioni nazionali ed europee, divenendo punto di riferimento delle Regioni meridionali.
La sua azione legislativa e di governo realizzò importanti riforme per il rinnovamento ed il riscatto economico e sociale della Sicilia, modernizzando il sistema politico e assestando un duro colpo agli interessi della mafia, con atti che ne ostacolarono la penetrazione nelle istituzioni.
Il suo costante riferimento culturale ai valori del cattolicesimo democratico, che aveva in Aldo Moro il punto di riferimento più elevato, lo portò a costituire il “gruppo Politica”, che fu palestra di formazione e di partecipazione di molti giovani del tempo, potendo contare su eccezionali “compagni di viaggio”, anche impegnati in altri ambiti della società, come il card. Salvatore Pappalardo, che nell’omelia dei suoi funerali lo definì “un vero democratico e un vero cristiano”.
Il pensiero meridionalista di Piersanti Mattarella affonda le radici nei principi costituzionali e negli insegnamenti di don Luigi Sturzo, di Ezio Vanoni, di Giulio Pastore e di Pasquale Saraceno.
Era infatti convinto che la crescita economica e sociale della Sicilia dovesse realizzarsi grazie a un programma di sviluppo produttivo, e ad una politica nazionale ed europea orientata alla redistribuzione delle risorse per garantire uguaglianza, coesione e giustizia sociale.
Ricercò sempre l’inclusività e il più vasto consenso sul piano politico e parlamentare. Pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo del suo amico e maestro Aldo Moro, in quest’Aula, il Presidente Mattarella lo ricordava con queste incisive parole: “Tutto il suo agire è stato caratterizzato da un unico elemento: l’attitudine all’apertura, alla tolleranza, all’attenzione nei confronti di chiunque”. Pensiero che noi oggi rivolgiamo alla memoria di Piersanti Mattarella, con la certezza che i colpi esplosi il 6 gennaio 1980 non fermeranno i suoi insegnamenti che continueranno a vivere animando l’impegno dei siciliani per costruire la Sicilia e l’Italia “dalle carte in regola”, di cui Lei signor Presidente della Repubblica è l’espressione più alta!


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