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È un mezzo miracolo, ma sia solo l’inizio - dal blog di Nicola Zingaretti sull'HuffPost

16 Ottobre 2019

L’Italia ha bisogno di fiducia e sostituire la cultura dell’odio con la speranza. Il Governo e il ministro Gualtieri stanno varando una manovra economica solida, espansiva e giusta. È un mezzo miracolo, se pensiamo al Paese alla deriva di soli tre mesi fa.
 
Si è evitato che la valanga dei debiti ereditati di 23 miliardi si trasformasse in un generale aumento dell’Iva. Non era scontato. Senza questa manovra dal 1° gennaio 2020 ogni famiglia avrebbe speso mediamente circa 540 euro in più all’anno. Sarebbe stato un dramma per i consumi, a scapito dei cittadini e delle nostre imprese, già in difficoltà.
 
Ma se abbiamo accettato la sfida del Governo non era solo per evitare questo enorme rischio. Giustizia sociale, svolta green e nuove politiche a favore delle famiglie, con un’attenzione in particolare all’infanzia e ai giovani. Questi erano i pilastri che il Pd aveva indicato con il “Piano per l’Italia” e che la manovra recepisce, iniziando la costruzione di un Paese più forte e più giusto.
 
Una manovra che quindi guarda prima di tutto alle persone. In condizioni di bilancio drammatiche. Finalmente si abbassano le tasse sul lavoro e milioni di lavoratori a basso reddito avranno quindi più soldi in tasca, come giustamente chiedevano sindacati, imprenditori e, guardando ai consumi fermi, commercianti e artigiani. A queste misure, si associa un’ulteriore importante azione di equità sociale, come la cancellazione del superticket sanitario, a partire dal prossimo settembre. Una manovra che rilancia gli investimenti.
 
Puntiamo sulla svolta green dell’Italia, con risorse mai viste prima e azioni concrete che chiamano l’intero Paese a un netto cambio di rotta verso la sostenibilità e l’economia circolare: cittadini, amministrazioni pubbliche, imprese. La manovra prevede due nuovi fondi per finanziare gli investimenti dello Stato e degli enti territoriali e un fondo per contribuire alla realizzazione di investimenti privati sostenibili, come il “Bonus facciate”, un credito fiscale del 90% per chi rifarà le facciate di casa o del condominio.
 
Alla sfida green si lega quella dell’innovazione e dello sviluppo. Rifinanziamo e rafforziamo il programma “Industria 4.0” per sostenere gli investimenti privati e favorire la rigenerazione dei nostri sistemi produttivi, dando protagonismo alle punte più avanzate della ricerca e delle università.
 
Diamo un segnale chiaro alle famiglie italiane, con un fondo unico che aiuterà a sostenere la natalità, le donne che lavorano, il congedo parentale per i papà, le persone con disabilità. Come avevamo indicato, verranno resi gratuiti gli asili nido per le famiglie a reddito basso e medio. È il primo passo per raggiungere un obiettivo di giustizia e sviluppo del Paese, come la completa gratuità della scuola e della formazione, dai nidi alla laurea.
 
Avviamo una vera, radicale e seria lotta senza quartiere all’evasione fiscale e in particolare ai grandi evasori, puntando sui pagamenti digitali, premiando con un superbonus chi ne fa uso, e sulla riduzione drastica dell’uso del contante. Dopo il tempo dei condoni, vogliamo combattere chi non è leale con lo Stato ed evitare che i benefici delle nostre politiche di welfare possano favorire chi non ne ha diritto, a scapito degli onesti.
 
È l’inizio della strada verso l’Italia più giusta, più verde e più competitiva di cui c’è bisogno. È la manovra che 60 giorni fa tutti ritenevano impossibile. È la manovra che abbiamo potuto realizzare grazie alla nostra nuova credibilità.
 
Solo una cosa in questa manovra è di troppo: le polemiche. Queste hanno sempre un costo. Perché alla lunga rischiano di farci ripiombare nel tempo dell’incertezza che – lo abbiamo visto drammaticamente nei mesi scorsi – ha un costo insopportabile, che si riversa sempre sulle persone. Lasciamo fuori schermaglie e furbizie quindi, e pensiamo al futuro dell’Italia.


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