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Sereni: torna l’europeismo, ora un patto con le ONG - intervista a Marina Sereni del Corriere della Sera

14 Settembre 2019

di Alessandro Trocino

Marina Sereni, viceministro degli Esteri: lavorare con Di Maio sarà facile?

 
«È una sfida per tutti. Il nuovo governo sarà in discontinuità rispetto ai 15 mesi precedenti. Abbiamo rischiato di essere isolati in Europa e di allontanarci dagli Usa. Ora, come ha detto il premier Conte, torniamo a una vocazione europeista».
 

Salvini era per i Paesi di Visegrad, Di Maio filoputiniano.

 
«Ci sono stati momenti di sbandamento. Ma la scelta dei parlamentari M5S di votare Ursula von der Leyen è stato uno spartiacque».
 

Di Maio definiva le ong «taxi del mare».

 
«C’è stato uno schiacciamento sulla propaganda di Salvini e una criminalizzazione del concetto di solidarietà. Ora dobbiamo recuperare. C’è bisogno di un’alleanza con le ONG».
 

I primi punti in agenda?

 
«Tra le priorità ci sono il Mediterraneo e il Medio Oriente, partendo dalla Libia, e attenzione all’America Latina. Ma la cosa più importante è che il ministro, i due viceministri e i due sottosegretari lavorino bene insieme, per presentarci con una sola voce all’estero».


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