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Senza Salvini l’economia italiana riparte - di Nicola Corea

30 Agosto 2019

I mercati esultano per la fine del governo gialloverde e apprezzano la nascita della nuova maggioranza PD-M5S. In soli quattordici mesi di governo, l’ingombrante strapotere della Lega ha prodotto danni gravissimi all’economia italiana. Prima dell’emergere di un governo M5S-Lega, venuto poi alla luce il 1° giugno 2018, il livello dello spread Btp-Bund viaggiava intorno a quota 130 punti base. Nell’autunno 2018 - in piena era gialloverde - si spinse fino a 326 punti base nel momento di maggior tensione con l’UE e con il concreto rischio di una procedura d’infrazione a carico dell’Italia per debito eccessivo. Il concretizzarsi dell’intesa PD-M5S ha favorito una decisa riduzione dello spread vicino ai livelli precedenti maggio 2018. Per adesso siamo sotto i 180 punti e, gli esperti prevedono che si potrebbe presto tornare a 130 pb con la fiducia al nuovo governo. 

I BTP hanno la possibilità di riprendersi ulteriormente poiché – con la nuova maggioranza - il deficit di bilancio dovrebbe rimanere inferiore al 3% del PIL e i toni verso Bruxelles non saranno più conflittuali.

Il rendimento del Btp a 10 anni è sceso per la prima volta sotto la soglia dell’1%.  Tutto ciò si traduce in consistenti risparmi in termini di spesa per interessi sul debito. Si calcola che uno spread a 100 porterebbe risparmi importanti in termini di minore spesa per interessi: 1,8 miliardi il 2020, 4,5 nel 2021 e 6,6 nel 2022. Un totale di circa 13 miliardi di Euro.

Inoltre, secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio, la correzione dei conti da 7,6 miliardi concordata con l’Europa tra risparmi su quota 100 e reddito di cittadinanza, entrate tributarie extra, maggiori dividendi di Cdp e utili di Bankitalia si ripeteranno nel 2020 per 5,7 mld per effetto trascinamento a cui aggiungere 1,9 miliardi di minori interessi sul debito per lo spread. Questo miglioramento consentirebbe all’Italia di ottenere più flessibilità dall’UE per altri 12 miliardi, conseguendo un tesoretto che eviterebbe l’aumento dell’Iva e potrebbe avviare politiche per la crescita. Un governo giallorosso sembra in grado di rassicurare non solo i mercati, ma anche i vertici europei – a partire dalla presidente Ursula von der Leyen, votata da Pd e M5S – molto più inclini a sconti sulle regole europee. Si tratta di benefici che potrebbero creare le basi per una manovra Pd-M5S più aggressiva del previsto tra taglio del cuneo fiscale e possibile innalzamento del bonus Renzi da 80 a 125 Euro al mese. Allo studio c’è anche l’idea di un assegno unico per le famiglie in cui potrebbero confluire le agevolazioni oggi sparse in varie misure scoordinate fra loro. Tra le ipotesi, c’è anche l’introduzione dell’imposta negativa, ossia un assegno che cresce al diminuire del reddito

Secondo un’indagine svolta da “Commerzbank”, le elezioni anticipate e la possibile vittoria di Salvini avrebbero, invece, generato una forte battuta d’arresto dell’economia del nostro Paese, mettendo a dura prova gli equilibri del sistema finanziario. Questo perché, con la Lega al governo,  la spesa pubblica e il debito pubblico sarebbero aumentati, anche a causa dell’introduzione della flat tax.

 


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