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Verso la Costituente delle idee. A Cortona dal 13 al 15 settembre - dal blog di Marina Sereni

02 Agosto 2019

Il governo giallo-verde è ogni giorno di più paralizzato dalle sue insanabili divisioni. La fotografia economica e sociale che, anche in questi giorni, ci hanno consegnato i più recenti dati dell’Istat e dello Svimez è davvero preoccupante. Mentre in termini numerici aumenta l’occupazione - fatta però anche di tanta cassa integrazione, part-time involontario, bassa qualità del lavoro - la crescita è del tutto ferma. Dunque diminuisce la produttività (già bassa) del nostro sistema e si conferma che il rallentamento della domanda estera - dovuto a fattori internazionali e in primo luogo alla guerra commerciale tra USA e Cina - non è stato minimamente compensato dalla domanda interna. Se poi spostiamo l’obiettivo verso il Mezzogiorno vediamo tre elementi drammatici: recessione, aumento del divario tra Nord e Sud (con una parte del Centro che scivola verso il basso), fuga dei giovani più preparati. 

Mentre il Ministro dell’Interno punta continuamente i suoi riflettori su qualche decina di disperati che cercano di sbarcare in Italia (e in Europa) non si fa nulla per offrire a centinaia di migliaia di giovani italiani un’alternativa all’emigrazione. 

Ce n’è abbastanza per dire che siamo di fronte al completo fallimento della ricetta economica che il governo giallo-verde ha perseguito nel suo primo anno di vita. 

D’altro canto, ogni giorno assistiamo alle inconcludenti polemiche tra Lega e M5S praticamente su tutti i principali dossier dell’agenda di governo: giustizia, infrastrutture, fisco, famiglie, diritti, autonomia differenziata, Europa. 

In una condizione normale ce ne sarebbe abbastanza per una crisi di governo, per la presa d’atto della fine di un’esperienza - quella del contratto di governo - che il Paese sta pagando salato in termini di perdita di peso e di ruolo in Europa, di stagnazione sul terreno economico, di drastico peggioramento del clima culturale e civile. 
I toni, il linguaggio, gli argomenti usati dal leader della Lega Salvini, che dovrebbe essere il responsabile della sicurezza di tutti i cittadini, stanno infatti avvelenando l’aria, stanno spargendo odio e alimentando tensioni che ogni giorno sfociano in piccoli e grandi episodi di intolleranza, violenza, razzismo. 

Ce n’è abbastanza per essere davvero preoccupati anche perché, a fronte di tutto questo, vediamo nei sondaggi - e sentiamo direttamente tra la gente - ancora un forte consenso verso Salvini che incarna lo spirito dell’uomo forte che è lì “per fare le cose”.  

Non importa poi che il governo non stia in effetti producendo alcun risultato, nè in Europa sull’immigrazione né in Italia sulla crescita o sulle infrastrutture o sulla diminuzione delle tasse...

C’è insomma uno scarto ancora molto grande tra la “realtà” e la “narrazione” prevalente. Se a questo aggiungiamo una comunicazione molto aggressiva tesa a scatenare (costose) campagne contro gli avversari politici a colpi di false notizie per distrarre dai problemi reali - come si è dimostrato sul caso Moscopoli e la vicenda Bibbiano - è facile intuire che la battaglia che ci aspetta è molto molto impegnativa. 

La mozione di sfiducia individuale contro il Ministro dell’interno, di fronte alle bugie, all’opacità e al rifiuto di spiegare in Parlamento sulla vicenda Russia, è sacrosanta così come la petizione che in queste ore Zingaretti ha lanciato. Ma non basta.  

Proporre una nostra agenda e avere una nostra narrazione: questo è l’unico modo per rendere efficace l’opposizione e per trasformarla in una proposta di governo credibile. 

Ambiente, Lavoro, Istruzione: sono questi i capisaldi della nostra agenda per l’Italia e per l’Europa che vogliamo? Allora smettiamola di inseguire Salvini e i suoi show, smettiamola anche di polemizzare tra noi sui social su ogni sfumatura o singola opinione di questo o di quel dirigente. Rendiamo leggibili i valori che ci ispirano, concentriamoci di più sui nostri temi, decliniamoli in proposte innovativecostruiamo occasioni di confronto vero con le persone sul territorio. 
Facciamolo tutti nelle feste de L’Unità, negli incontri con gli amministratori locali, con le associazioni civiche, nei luoghi di lavoro. Rendiamo davvero partecipato il percorso della Costituente delle Idee. 

La sostenibilità è la chiave del cambiamento e tocca ogni ambito delle scelte che la politica è chiamata a fare: l’ambiente, la giustizia sociale, la democrazia, l’Europa. Non a caso sarà questo il filo conduttore del prossimo Incontro Nazionale di Areadem che terremo anche quest’anno a Cortona dal 13 al 15 settembre con il quale vogliamo dare il nostro contributo di elaborazione e di proposta alla sfida di tutto il Pd per costruire l’alternativa e un nuovo centrosinistra

Cominceremo venerdì 13 alle 11.30 con il Prof. Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile. Ci accompagneranno nella tre giorni tanti altri relatori, ospiti esterni, personalità del Pd. Ci sarà molto spazio per il dibattito. Vi daremo più dettagli alla fine di agosto. Intanto mettete in agenda, diffondete l’informazione e iscrivetevi. Vi aspettiamo!


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