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Una nuova Europa: verde, giusta e democratica - la newsletter di Chiara Braga

15 Aprile 2019


Basta alzare lo sguardo per un attimo dalla quotidianità, spesso distorta, della politica italiana per capire quanto è importante l’appuntamento delle prossime elezioni europee del 26 maggio. Non solo per il destino della nostra casa comune europea ma anche per l’impatto che l’esito di queste elezioni produrrà sulla stabilità del Governo italiano e sulla possibilità di dimostrare che esiste, in Italia e in Europa, una valida alternativa alle destre nazionaliste che stanno producendo danni e guai dentro e fuori i nostri confini. 
Il Partito Democratico, primo tra tutte le forze politiche in campo, ha approvato nei giorni scorsi le liste dei candidati alle elezioni del prossimo Parlamento Europeo. Sono il frutto di un importante lavoro di composizione tra una pluralità di competenze e sensibilità, figure ed energie nuove affiancate alle esperienze più consolidate, e soprattutto della capacità di allargare il campo oltre il solo recinto del PD. La presenza di personalità autorevoli, come l’ex procuratore antimafia Roberti, lo scienziato Battiston, Calenda che proprio lunedì sarà a Como, così come quella di molti altre candidate e candidati non iscritti al PD all’interno delle nostre liste – alcuni rappresentanti anche di forze politiche diverse dal PD, come “Articolo 1” e “En Marche” - rappresenta un grande valore aggiunto perché dimostra la capacità del nostro Partito di essere di nuovo punto di riferimentoe attore di un’operazione di aggregazione di forze democratiche e chiaramente alternative ai disegni sovranisti. Non è però solo una scelta tattica quella di “unire le forze” per non disperdere voti e per contrastare al meglio gli avversari demolitori del progetto europeo; è importante sottolineare che alla base di questa operazione c’è la condivisione di alcuni fondamentali capisaldi della proposta con cui ci rivolgeremo agli italiani in vista del voto europeo del 26 maggio. Sostenibilità della crescita, protezione sociale, salario minimo europeo e lotta al dumping fiscale, istituzioni europee realmente in grado di incidere sul governo di processi e problemi globali, solo per citarne alcuni. 
In questo fine settimana la campagna per le elezioni europee ha visto una serie di iniziative anche nel nostro territorio; negli incontri a cui ho partecipato ho cercato sempre di sottolineare con forza la centralità delle questioni ambientali, legate sia alla difesa del Pianeta sia alle opportunità di sviluppare un’“economia giusta” perché sostenibile, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Questioni che nella maggior parte dei casi possono essere affrontate, rispetto alla loro criticità ma anche per le grandi opportunità che portano con sè, solo in una scala che va oltre i confini nazionali e potendo contare suun’Europa più forte e consapevole del proprio ruolo. Sono contenta che finalmente questi argomenti siano entrati a pieno titolo della nostra agenda politica e che il Segretario Zingaretti rivendichi con forza, in tutte le occasioni, la loro centralità nella campagna elettorale che andremo a fare nelle prossime settimane. Abbiamo una grande opportunità, che è quella di intrecciare questi temi a livello europeo con la partita delle elezioni amministrative che coinvolgeranno migliaia di città e comuni in tutta Italia: caratterizzare la proposta del PD su questi temi è una scelta dovuta e necessaria, ma anche un’occasione preziosa per rafforzare le sinergie con quelle parti della società italiana - dal movimento dei giovani che ogni venerdì scendono in piazza contro il cambiamento climatico alle espressioni di impegno locale a difesa dell’ambiente – con cui costruire nei territori l’unica alternativa possibile alle forze populiste e reazionarie oggi al governo del Paese. 

Questa settimana, oltre al lavoro parlamentare che mi ha visto impegnata in particolare con la Commissione Ecomafie in Calabria, è stata segnata da un risultato importantissimo per il nostro territorio. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha finalmente espresso il via libera al progetto definitivo della Variante della Tremezzina, un’opera attesa da decenni dal nostro territorio e fondamentale per dare una soluzione sostenibile alla viabilità del nostro Lago. In questi anni di lavoro parlamentare, insieme a Mauro Guerra oggi Sindaco di Tremezzina e collega parlamentare nella scorsa legislatura, abbiamo lavorato moltissimo per raggiungere questo risultato, ed è stata una soddisfazione grande, per noi e soprattutto per il nostro territorio, vedere finalmente superato anche l’ultimo ostacolo per la realizzazione di questa importante infrastruttura. Dopo l’atteso via libera attenuto, Anas potrà procedere con il progetto esecutivo e appaltare l’opera entro l’anno, nei tempi cioè necessari per non disperdere l’importante finanziamento previsto a bilancio dello Stato. Sulla Variante della Tremezzina ognuno sa quel che ha fatto: il PD in Parlamento e con i suoi Governi ha trovato i soldi per far finanziare il progetto (è stato con il decreto Sblocca Italia del Governo Renzi, di cui sono stata relatrice, che si sono stanziati i 220 milioni necessaria a far partire l’iter); i nostri consiglieri regionali in Lombardia hanno sempre sostenuto l’opera; la Provincia di Como con il contributo dei suoi tecnici ha sviluppato il progetto definitivo e a livello locale, grazie soprattutto all’impegno costante del Sindaco Guerra, si è contribuito in maniera decisiva a migliorare il progetto e a superare le tante criticità incontrate. Ma come ho avuto modo di dire chiaramente in più occasioni questo è un risultato di cui tutto il territorio può e deve sentirsi orgoglioso: un’infrastruttura necessaria che si farà, nel migliore dei modi possibili, in uno dei territori più belli del nostro Paese (e non solo), che contribuirà a migliorare prima di tutto la qualità della vita delle persone che vogliono continuare ad abitare e rendere vivo un territorio che tutto il mondo ci invidia per le sue bellezze ambientali e paesaggistiche.

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