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Mimmo Lucano: la Cassazione riconosce la sua correttezza - di Nicola Corea

07 Aprile 2019

Per la Corte di Cassazione non risultano irregolarità. Mimmo Lucano “non favorì matrimoni di comodo e gli appalti furono assegnati con collegialità e con pareri di regolarità tecnica”.

Mancano indizi di «comportamenti» fraudolenti che Domenico Lucano, il sindaco sospeso di Riace, avrebbe posto in essere per assegnare alcuni servizi, come quello della raccolta di rifiuti, a due cooperative, dato che le delibere e gli atti di affidamento sono stati adottati con collegialità e con i “prescritti pareri di regolarità tecnica e contabile da parte dei rispettivi responsabili del servizio interessato”. La legge, infatti, consente l'affidamento diretto di appalti in favore delle cooperative sociali, la cui attività sia finalizzata all'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, a condizione che gli importi del servizio siano inferiori alla soglia comunitaria.

Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni depositate il 2 aprile e relative all’udienza che lo scorso 26 febbraio si è conclusa con l’annullamento del divieto di dimora a Riace, la cittadina calabrese diventata un simbolo per l’accoglienza dei migranti.

La misura cautelare era stata disposta dal Tribunale della libertà di Reggio Calabria lo scorso 16 ottobre nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Locri che ha rinviato a giudizio il sindaco.

Lucano è sindaco di Riace dal 2004. Da allora era stato il Comune a gestire direttamente i fondi per il progetto di accoglienza dei migranti. La cittadina calabrese era stata definita un “modello” di accoglienza. Nel 2016 Lucano era stato inserito tra le 50 persone più influenti al mondo dalla rivista Fortune, ma è in quello stesso anno che cominciarono le indagini su di lui. Il colpo di scena è arrivato il 13 ottobre scorso, con il documento del Viminale che di fatto ha cancellato il modello Riace, muovendo pesanti accuse e contestazioni al progetto di accoglienza. 

La Cassazione, però, ha escluso gli illeciti: quel sindaco non è un fuorilegge. Ora bisognerebbe applaudire Lucano per come ha rispettato la legge e per essersi  difeso nel processo e non dal processo.


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