Registrati

Privacy

Informativa ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. La raccolta e il trattamento dei dati sono effettuati limitatamente ai fini connessi alla gestione operativa e amministrativa del servizio. I dati sono trattati con strumenti informatici e telematici e non saranno comunicati a terzi. Il titolare del trattamento è AreaDem.
* Acconsento al trattamento dei miei dati personali
Log in

 
Registrazione al sito - Login al sito

Bevacqua: a Zaia piacerebbe vincere facile

18 Febbraio 2019

Qualche tempo fa passava spesso in Tv uno spot pubblicitario in cui scendevano in campo due squadre di calcio, una delle quali presentava centinaia di giocatori in più rispetto agli 11 regolamentari: mi sa che il capitano di quella squadra non regolamentare potrebbe essere il governatore veneto Luca Zaia perché, evidentemente, anche a lui piacerebbe vincere facile. La sua intervista di ieri sul processo autonomista in corso, lancia una falsa sfida che fa fatica a nascondere il nervosismo, le storture celate e, soprattutto, il disegno sotteso. Proponendo a tutte le Regioni di fare proprie le proposte autonomiste avanzate dal Veneto, il presidente Zaia non fa altro che rivelare, la meta vera e finale che amerebbe raggiungere: 20 Regioni a Statuto speciale, tanti saluti all’unità nazionale, ognuno per sé e Dio per tutti. D’altronde, queste sono le sue richieste originarie (Deliberazione del Consiglio Regionale Veneto N. 155 del 15 novembre 2017), nelle quali non si aveva pudore ad affermare che “I tratti della nuova autonomia si allineano al quadro che già è stato realizzato nel confinante Trentino Alto Adige” e che “Riferirsi alle Regioni speciali oggi è imposto dallo stato delle cose”; si tratta, peraltro, dello stesso documento nel quale si chiedeva (art.2, comma 1) di trattenere i 9/10 dei gettiti Irpef, Ires e Iva.  Nelle Intese approdate giovedì sera in CdM, di quei 9/10 non si fa più parola ma si aggira l’ostacolo, prevedendo una ripartizione delle risorse agganciata al gettito tributario dei rispettivi territori: il risultato, naturalmente, sarebbe il medesimo. La verità nuda e cruda è che, quando si parla di regionalismo differenziato, non si può brandire il terzo comma dell’art.116 e fare finta che il resto della Costituzione non esista: l’effettività dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini, così come la tutela dell’unità giuridica ed economica della Repubblica, non possono essere annoverate fra le risultanze varie ed eventuali, semplicemente perché sono i fondamenti del patto civile che tiene insieme questo Paese. Il distratto governatore Zaia non può dimenticare che la nostra carta costituzionale e le leggi delega succedutesi dopo la riforma del 2001 prevedono che, prima di qualsiasi concessione di ulteriore autonomia, devono essere fissati i Livelli Essenziali delle Prestazioni per tutto il territorio nazionale, deve essere istituito e regolato il Fondo Perequativo per i territori con minore capacità fiscale per abitante, deve essere garantita la perequazione infrastrutturale fra le diverse aree del Paese. Lanciare sfide tacendo di queste acquisizioni preliminari, vuol dire davvero giocare a “vincere facile”. Al presidente Zaia dico, pertanto: i cittadini meridionali sono pronti a costruire il futuro, ma hanno il diritto di partire da un presente equo e con le stesse possibilità degli altri.

Domenico Bevacqua, consigliere regionale della Calabria, promotore del Comitato per il Regionalismo Solidale e l’unità nazionale

 


Commenta... oppure


torna su

Agenda

DoLuMaMeGiVeSa
1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31

Rassegna stampa