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Ddl concretezza, Patriarca: dopo Sicurezza e dignità, ennesimo provvedimento slogan

06 Dicembre 2018

“Concretezza” oggi, “dignità” e “sicurezza” nei mesi scorsi. Si tratta di provvedimenti che non muovono alcun cambiamento e, anzi, producono complicazioni e danni al Paese. Il decreto-legge dignità ha innescato precarietà e disoccupazione. Ministro, i dati Istat ce lo confermano. Il decreto-legge sicurezza aumenterà il numero degli irregolari e produrrà più insicurezza sui nostri territori e questo ragionamento vale anche per il disegno di legge concretezza.
E anche oggi siamo agli annunci, piuttosto impegnativi, direi roboanti: 450.000 nuove assunzioni, turnover, attenzione ai giovani, contrasto alla precarietà. In realtà non cambia alcunché rispetto alla normativa vigente. Nessuna delle nuove assunzioni nel pubblico impiego nel 2019 potrà determinarsi per merito del disegno di legge concretezza; lo sblocco totale del turnover è già previsto dall’ordinamento vigente, sulla base di una norma del Governo Renzi, con decorrenza addirittura dal 2018.
Dico con un po’ di ironia e con estrema chiarezza che le due norme innovative, cioè il Nucleo della concretezza e l’introduzione di sistemi di verifica biometrici dell’identità nonché di strumenti di videosorveglianza, propongono in filigrana (ma è abbastanza evidente) un progetto accentratore, autoritario, un ritorno inquietante a forme di neocentralismo statale. on produrre alcunché.
Al Nucleo della concretezza, infatti, sono affidati compiti improbabili. Si dice che il Nucleo della concretezza assicura la concreta realizzazione del piano triennale (evoca i piani quinquennali di vecchia stagione, quelli dell’Unione Sovietica), effettua sopralluoghi e visite ispettive, interviene sulle modalità di organizzazione e gestione dell’attività amministrativa; propone misure correttive, redige verbali e chiede il riscontro entro tre giorni alle pubbliche amministrazioni ispezionate (tre giorni).
Si tratta, evidentemente, di un nucleo improbabile: parliamo di 53 persone che dovrebbero svolgere quest’attività. Tra l’altro, tale organismo rischia la sovrapposizione con l’Ispettorato per la funzione pubblica.  L’organismo non è neppure immediatamente operativo perché nel testo si afferma che il piano triennale cui è affidata la concretezza verrà attivato soltanto con un decreto del Ministro per la pubblica amministrazione.
Noi, il Pd, i nostri governi, abbiamo sempre parlato di criteri di premialità, di merito, di processi di sburocratizzazione, di misurazione delle performance individuali e organizzative, di digitalizzazione, di vicinanza ai cittadini, di responsabilità dei dirigenti, di concorsi, di stabilizzazione, di lotta all’assenteismo. Questa era la prospettiva sulla quale noi abbiamo lavorato e che questo governo rinnega”. Lo dichiara il senatore Edoardo Patriarca, capogruppo Pd in commissione Lavoro a Palazzo Madama.


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