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Berlinghieri: Fermare l’apertura di nuove discariche a Brescia

14 Novembre 2018

“Fermare l’apertura di nuove discariche a Brescia, questo l’obiettivo di una mozione che abbiamo presentato, frutto dell’impegno e del raccordo tra livelli istituzionali diversi, e che punta a lavorare in modo sinergico con associazioni di cittadini, enti locali e aziende private. Un territorio il nostro già sede di una quantità enorme di discariche, di rifiuti speciali, che non ha eguali - come incidenza rispetto al territorio - in tutta Italia. Bisogna adottare una soluzione normativa che impedisca l’apertura di nuove discariche prima che sia stato fatto un censimento e un monitoraggio complessivo di tutti i siti compromessi. Ci sorprende che la mozione di maggioranza abbia tolto proprio la richiesta di questo impegno al governo”. Lo ha detto Marina Berlinghieri, intervenendo in Aula alla Camera dei Deputati.

Video dell’intervento»


Testo dell’intervento:


Mozione concernente iniziative di competenza in relazione alle criticità connesse al conferimento in discarica dei rifiuti speciali in provincia di Brescia

Grazie Presidente, onorevoli colleghi, molto volentieri abbiamo lavorato insieme alla collega Muroni alla mozione riguardante le azioni da intraprendere circa le criticità connesse al conferimento in discarica dei rifiuti speciali in provincia di Brescia. Riteniamo importante portare avanti un tema e un metodo, quello trasversale, su cui abbiamo lavorato nella scorsa legislatura. Pensiamo, infatti, che su un problema così delicato sia necessario procedere nel modo più unitario possibile, cercando di raccordare il lavoro anche tra i diversi livelli istituzionali.
Questa mozione tiene conto e prende le mosse in termini di considerazioni e di impegni della mozione adottata all'unanimità dalla provincia di Brescia. In termini di metodo, crediamo sia un passo positivo da segnalare. Molto spesso ci troviamo a dire che la capacità di fare sistema nel nostro Paese è ancora piuttosto debole. Questa mozione è un buon esempio della capacità di fare sistema delle istituzioni.
La provincia di Brescia conosce difficoltà e criticità ambientali molto pesanti, figlie dello sviluppo industriale dei decenni scorsi, che si è accompagnato spesso a una mancanza di consapevolezza delle ricadute che avrebbe avuto sul territorio dal punto di vista ambientale. Sviluppo industriale che ha portato tanto benessere, ma che ha portato anche come conseguenza non voluta criticità ambientali.
La condizione critica ha, però, portato all'avvio di azioni di risanamento e di miglioramento delle condizioni complessive, bonifiche, risanamenti e miglioramenti del ciclo economico. L'industria bresciana si è fatta carico e si fa carico della necessità di migliorare i propri processi produttivi, nella consapevolezza che la prosperità economica di un territorio non può essere raggiunta e mantenuta a spese dell'ambiente.
Da questo punto di vista, la nostra provincia può rappresentare un modello nazionale per la capacità di rispondere alle criticità ambientali e cito a questo proposito, tra i tanti, solo un paio di esempi: il comune di Brescia si è attivato negli anni scorsi per cercare di risolvere uno dei problemi di cui si parla, il sito inquinato Caffaro. Sono, infatti, state avviate le prime bonifiche di aree della città particolarmente inquinate, tanto da essere interdette perfino alla popolazione. Questo è stato possibile grazie all'azione positiva dell'amministrazione di Emilio Del Bono ed al supporto che i Governi Renzi e Gentiloni hanno dato, facendo pervenire i fondi che oggi sono a disposizione delle bonifiche e che, lo ricordiamo, richiedono ancora oggi, per essere completate, risorse ingentissime. A2A, grande multiutility italiana di servizi ambientali ha da tempo proceduto alle bonifiche dei pozzi da cui si preleva l'acqua potabile; grazie a questo si è risolto il problema del cromo esavalente nelle acque potabili. Brescia, dunque, è da questo punto di vista un esempio a cui guardare, per la modalità con cui ha saputo e sa affrontare le criticità che caratterizzano il suo territorio.
Proprio ieri abbiamo approvato nella legge di delegazione il recepimento della direttiva sull'economia circolare.
Ecco, a questo proposito, Brescia potrebbe divenire un laboratorio di sperimentazione sugli aspetti più innovativi delle politiche attuative del recepimento di queste direttive. Lì c'è già un contesto pronto a rispondere e a lavorare in modo positivo. Per fare questo, però, serve che il Governo, che vede la presenza di ben tre sottosegretari bresciani, sostenga questo percorso. C'è, infatti, bisogno di risorse economiche, di supporto agli enti locali per la prosecuzione di quanto è stato fatto.
Questa mozione vuole provare a indicare al Parlamento e al Governo alcune azioni, partendo proprio dalle buone prassi che gli enti locali, i cittadini e le aziende del territorio hanno saputo attuare in questi anni. A nostro modo di vedere, dunque, anche nell'ottica dell'attuazione del pacchetto sull'economia circolare, la cui delega abbiamo approvato ieri, è necessario concentrarsi su una delle criticità ambientali della provincia di Brescia, che è quella delle discariche dei rifiuti.
Ricordo solo a margine che il pacchetto dell'economia circolare prevede come obiettivo di lungo termine l'azzeramento delle discariche. Brescia è sede di una quantità enorme di discariche, di rifiuti speciali, che non ha eguali come incidenza rispetto al territorio in tutta Italia. Questo deve imporre l'adozione di misure di particolare rilevanza per fermare l'apertura di nuove discariche. Chiediamo dunque con forza che la prima azione sia una moratoria. Bisogna adottare una soluzione normativa che impedisca l'apertura di nuove discariche prima che sia stato fatto un censimento e un monitoraggio complessivo di tutti i siti compromessi. E ci sorprende molto che la mozione di maggioranza abbia tolto proprio la richiesta di questo impegno e che il Governo bocci questo punto. Sulla moratoria, infatti, l'attuale maggioranza si è più volte impegnata con i cittadini e con le associazioni bresciane che da tempo lavorano a questi temi, e in provincia la mozione che è stata approvata all'unanimità prevede proprio questo punto.
C'è un secondo elemento che riteniamo importante: si deve introdurre nella legislazione nazionale il fattore di pressione ambientale per discariche. Quando si rilascia un'autorizzazione a una discarica, bisogna tener conto delle condizioni complessive del territorio nel quale la discarica si va ad inserire. Il fattore di pressione è uno strumento fondamentale per gli enti locali, che, in questo modo, possono gestire in maniera adeguata anche la presenza delle discariche.
Chiediamo, dunque, al Governo e al Parlamento di dare oggi un segno di buona politica. La mozione che abbiamo presentato è frutto dell'impegno e del raccordo tra livelli istituzionali diversi, è la richiesta di lavorare insieme a degli obiettivi che sono stati individuati, da un lavoro sinergico tra associazioni di cittadini, enti locali e aziende private. Vi chiediamo di fare in modo che su un tema così importante, come quello della tutela dell'ambiente e della salute delle persone, vi sia un gesto forte della politica, vi sia la capacità di lavorare insieme, nel rispetto di ciascuno e con la ferma volontà di risolvere i problemi. Brescia e la sua provincia lo hanno fatto, proviamo anche noi qui in Parlamento a cogliere questo esempio, perché è di segnali come questo che ha bisogno adesso il nostro Paese.


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