Registrati

Privacy

Informativa ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. La raccolta e il trattamento dei dati sono effettuati limitatamente ai fini connessi alla gestione operativa e amministrativa del servizio. I dati sono trattati con strumenti informatici e telematici e non saranno comunicati a terzi. Il titolare del trattamento è AreaDem.
* Acconsento al trattamento dei miei dati personali
Log in

 
Registrazione al sito - Login al sito

Dl Genova: Pinotti, dopo 3 mesi ancora nulla per la città

14 Novembre 2018

Maggioranza divisa; servono risorse certe per il rilancio del porto.

"Dopo tre mesi dalla tragedia, se ancora non c'è nulla, non è colpa dell'opposizione o del Parlamento, ma della maggioranza così divisa che sino a oggi il decreto è stato modificato 77 volte". Lo denuncia l'ex ministro della Difesa, Roberta Pinotti,sottolineando tre difetti del testo all'esame del Senato.
"La Cassa integrazione in deroga - osserva la parlamentare genovese - deve andare oltre l'anno; gli interventi devono interessare non solo la zona rossa, ma anche quella cosiddetta arancione. Infine, servono risorse certe per il rilancio del porto, il sito economico più importante del nord est che sinora ha perso il 20% delle tasse portuali. Non basta - prosegue Pinotti - dire che le risorse si saranno: servono risposte certe e immediate".
"Un decreto quando viene varato dal Consiglio dei ministri è immediatamente esecutivo. Il motivo per il quale in questi 60 giorni non si è potuta spostare una pietra sotto il ponte Morandi dipende dal fatto che in quel decreto non era stata tolta la concessione ad Autostrade, come sbandierato falsamente dai ministri Toninelli e Di Maio. E allo stesso tempo si diceva ad Autostrade che non poteva fare alcun tipo di intervento Questo errore è stato modificato alla Camera. Quindi, ora, - conclude Pinotti - questa modifica va approvata anche al Senato. Se il decreto fosse stata scritto bene questo problema non sarebbe sorto e gli esponenti del governo dovrebbe saperlo. Tutto ciò è effetto solo e soltanto dell'incapacità del governo".


Pinotti: Per Genova troppo poco, la maggioranza ha grande responsabilità

“La maggioranza e il governo hanno bocciato in aula tutti i nostri emendamenti finalizzati a migliorare il decreto per Genova. Quello che uscirà dal Senato sarà un testo che non darà purtroppo risposte risolutive alla nostra città, dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi. Un decreto quando esce dal Consiglio dei ministri è immediatamente in vigore, se questo testo dopo 90 giorni non ha prodotto risultati è perché è stato scritto male, e ci sono volute 77 modifiche rispetto al testo originario. Anche i ritardi sono quindi responsabilità di un governo e di una maggioranza incapaci e l’esito sarà una legge ancora largamente insufficiente”. Lo dice la senatrice del Pd Roberta Pinotti, che è intervenuta più volte nell’Aula del Senato. “Con i nostri emendamenti – prosegue Pinotti – volevamo affrontare quattro questioni. La prima riguarda il prolungamento e più risorse per la Cassa integrazione e il sostegno a tutti i lavoratori, prevista ora solo fino a dicembre, quando i problemi non saranno di certo risolti. In secondo luogo abbiamo chiesto l’estensione alla cosiddetta ‘zona arancione’ del sostegno per le attività produttive. Genova è divisa in due, la viabilità è complicata, non è stata colpita solo la ‘zona rossa’, quella del crollo. Per non far morire il tessuto produttivo servono subito risorse alle imprese, ai negozi, ai professionisti. La terza questione riguarda il Terzo Valico: con un ordine del giorno abbiamo chiesto un impegno per lo sblocco del quinto lotto. Il più grande porto del Mediterraneo, quello di Genova, non può fare a meno di quest’opera. Ma anche questo argomento è tabù, nonostante la Lega sul territorio si dica favorevole all’infrastruttura. Infine è necessario garantire al porto le risorse necessarie a sopravvivere fino alla ricostruzione del ponte. Il porto ha già perso il 20% delle tasse portuali, gli autotrasportatori hanno avuto un danno per più di 6 milioni di euro. Il decreto non dà certezze sui tempi di ricostruzione e stanzia pochi soldi. Ci hanno risposto picche su tutto – conclude Pinotti – e se ne assumeranno la responsabilità di fronte ai genovesi”.


Commenta... oppure


torna su

Agenda

DoLuMaMeGiVeSa
1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31

Rassegna stampa