"Pontida non è ancora Norimberga ma può diventarlo, se la Lega prosegue sul crinale del nazionalismo, del conflitto con l'Europa, col resto del mondo e anche con noi stessi. Un leader che proclama 'nulla ci è vietato', che chiama la folla ai giuramenti, spalanca le porte ad avventure ignote".?Lo afferma in una nota la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando il discorso del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, oggi al raduno di Pontida. "Ringraziamo Salvini - continua Serracchiani - perché si limita a voler governare l'Italia solo per i prossimi 30 anni e non, bontà sua, per i mille anni previsti da un altro capo per un'altra nazione. Siamo noi a dirgli?'giù le mani dalle nostre tradizioni e dalla nostra cultura', che non sono quelle di un chiuso borgo medievale ma quelle della luce dell'umanesimo, del cristianesimo solidale e senza spada, della pluralità e della tolleranza". Per Serracchiani "il programma dichiarato da Salvini di far cadere il muro di Bruxelles dice più di quel che appare: significa - conclude - rialzare i confini, introdurre protezionismi commerciali e limitazioni alla libertà di spostamento. Significa creare i presupposti per una politica ostile e aggressiva, che l'Italia ha sempre pagato cara".