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Possiamo sederci al tavolo con M5s solo se chiudono il forno con la Lega - intervista de Il Messaggero al Vice Presidente della Camera Ettore Rosato

23 Aprile 2018




di Marco Conti

Onorevole Rosato, oggi potrebbe toccare al presidente della Camera Roberto Fico effettuare la sua esplorazione. Che cosa gli direte?

«Occorre prima vedere se ciò si verificherà. Io da quasi due mesi vedo un gran lavoro di Lega e M5S per sdoganare FI e comporre una maggioranza. Fin quando quel fronte non si considera completamente chiuso, qualunque approccio con il Pd lo considero una perdita di tempo».

 

Dopo il fallimento del tentativo affidato alla presidente del Senato, potrebbe però considerarlo chiuso Mattarella e passare al capitolo successivo. Che farete?

«Questo lo vedremo, ma quello che conta è che ad oggi non c’è nessuna intenzione da parte del M5S di rompere l’asse preferenziale con la Lega. Io leggo solo amorevoli dichiarazioni. Se è così, facciano un governo».

 

Fico potrebbe però avere l’incarico di discutere solo con voi e LeU

«Se sarà così il Pd si siederà ed ascolterà, ma chiederà pregiudizialmente che si ci sia una chiarezza sui rapporti con la Lega. Sin quando non c’è una chiusura totale di quel fronte, qualunque discussione è inutile».

 

Nel Pd c’è però chi chiede di andare a vedere le carte del M5S

«Il partito è quanto mai compatto sul fatto che non si può trattare con noi e al tempo stesso con la Lega».

 

Ma perchè Salvini continua tenere in piedi una trattativa mentre FI la considera chiusa?

«I motivi possono essere tanti, ma non ci interessa entrare nella dialettica degli altri. Verifichiamo solo che M5S e Lega vogliono fare un governo e che hanno come unico problema quello di mascherare la presenza di FI».

 

Non pensa che il tentativo di Fico vada aiutato e potrebbe aprire anche un dibattito dentro al M5S?

«Discutere non fa mai male e noi lo faremo se verremo convocati, ma prima di tutto serve chiarezza e qualcosa deve accadere nella loro discussione. E’ dal 5 marzo che Di Maio e Salvini parlano di governo e dopo due mesi siamo ancora fermi».

Pensa che uno dei problemi sia l’indisponibilità di Di Maio a rinunciare a palazzo Chigi?

«Ritengo sia una richiesta legittima. Certo, occorre capire se per loro è più importante che il M5S vada al governo o che vada Di Maio a palazzo Chigi».

 

Quindi si finirà su un governo con tutti dentro per portare poi Paese al voto?

«Con i veti posti dalla Lega e dal M5S un governo di tutti non si farà mai»

 

Quindi non resta che il voto?

«Sarebbe il risultato dell’irresponsabilità di chi, da due mesi, continua a sostenere di aver vinto le elezioni facendo credere che avrebbero governato insieme. Sarebbe la vittoria dei loro egoismi personali. Se così sarà lo affronteremo con la convinzione che gli italiani si sono fatti un’idea un po’ più profonda delle proposte politiche in campo».

 

Ma perchè Fico dovrebbe essere per voi meglio di Di Maio?

«Non credo ci si possa addentrare nelle differenze tra i due. Fico avrebbe un incarico istituzionale, qualora Mattarella decida in tal senso, ma il capo politico del M5S è Di Maio e noi non siamo dell’idea che dividere gli altri partiti aiuti a risolvere i problemi. Magari questa è l’idea del M5S, non nostra».

 

Si riferisce all’iniziale veto su Renzi?

«Mi sembra che Di Maio si sia accorto non solo della madornale differenza con Berlusconi ma anche dell’errore di impostazione, ma meglio chiederlo a lui».

 

Come giudica le correzione di Di Maio in politica estera?

«Si riferisce al taroccamento del programma? I cambi troppo repentini preoccupano perchè possono essere l’anticipazione di altri cambi repentini. Ovviamente, ad un certo punto, le forze politiche dovranno iniziare a fidarsi l’una dell’altra se non vogliono solo far perdere tempo agli italiani. Se un giorno arriveremo ad un governo con il M5S, cosa di cui dubito, andremo a vedere le carte. Se però c’è una trattativa aperta M55-Lega non discuteremo di contenuti. Se non è così lo dicano, aiuteranno anche il presidente Mattarella nel suo difficile lavoro».


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