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Banche venete, Baretta: si lavora a tempistiche e criteri ristoro

17 Gennaio 2018



Criteri di accesso, modalità di erogazione ed entità dei rimborsi del Fondo di ristoro per le vittime dei reati bancari. Sono stati questi i temi al centro dell'incontro, che si è svolto oggi pomeriggio presso la sede del ministero dell'Economia, tra il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta e i rappresentanti delle associazioni "Unite per il Fondo", un coordinamento al quale aderiscono Adiconsum, Adusbef, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Ezzelino da Onara, Federconsumatori Veneto, Lega Consumatori e Unione Nazionale Consumatori. Il sottosegretario e i rappresentanti delle nove le associazioni hanno fatto il punto sullo stato di avanzamento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che dovrà rendere attuativo il Fondo di ristoro per le vittime dei reati bancari, previsto nella Legge di bilancio 2018. "Un incontro positivo - ha commentato Baretta - nel corso del quale abbiamo tracciato, insieme alle associazioni, il percorso da seguire. È necessario definire in maniera condivisa i criteri di accesso, le modalità di erogazione e l'entità dei rimborsi, senza trascurare le tempistiche. È da questi elementi, infatti, che dipende la riattivazione di un rapporto di fiducia tra Stato e risparmiatori, indispensabile per dare nuova credibilità al mondo del credito". Il Fondo prevede una dotazione di 100 milioni di euro in quattro anni - dal 2018 al 2021 - sarà finanziato attraverso il Fondo interbancario di garanzia e il Fondo dei conti dormienti. Potranno accedervi i risparmiatori - senza distinzione tra obbligazionisti e azionisti - delle ex-banche popolari venete (Veneto Banca e Popolare Vicenza) e delle quattro banche poste in liquidazione (CariChieti, Banca Etruria, CariFerrara e Banca Marche) che sono stati vittime di un danno "ingiusto". Il riconoscimento del danno potrà arrivare attraverso con una sentenza del giudice o attraverso il ricorso alla Camera arbitrale dell'Anac, l'Autorità anticorruzione.


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