Piero Fassino, il tono del comunicato degli esponenti della lista +Europa è molto netto: l’apparentamento col Pd è impossibile.
Non bisogna spaventarsi del tono di un comunicato… Stiamo lavorando perché non finisca così.
C’è un problema politico o è solo una questione tecnica?
Non vedo problemi politici perché la lista Bonino si profila sin dal nome come una lista europeista ed è del tutto naturale su questo piano una convergenza con il Pd. che, non dimentichiamolo, nasce dall’incontro fra cultura europeista di De Gasperi, l’europeismo socialista e quello laico di Altiero Spinelli. Siamo l’unica forza politicadal profilo chiaramente europeista. Nessuna questione politica, è sorto un problema a causa di un ‘buco’ nella legge elettorale che prescrive le stesse norme sia per le liste che vanno da sole sia per quelle che sono in una coalizione. È una evidente contraddizione.
Ma questo ostacolo tecnico è insormontabile?
Bisogna correggere questa contraddizione che peraltro non vale solo per la lista +Europa ma per chiunque volesse presentarsi in coalizione.
Si era tentato di intervenire nella legge di Bilancio…
Sì, con un emendamento che ha sollevato un’opposizione violenta di Brunetta del tutto strumentale: perché qui non si tratta di favorire i Radicali ma di consentire a chiunque si voglia presentare alle elezioni di rispettare le stesse regole. Adesso vedremo se ci possono essere soluzioni.
E se non ci fossero?
Lo abbiamo già detto: c’è tutto l’impegno del Pd a sostenere i Radicali contribuendo a raccogliere le firme. Si tratta di 400 firme per circoscrizione, è una cifra ragionevolmente raggiungibile in pochi giorni.
Ha sentito la Bonino?
I contatti con la Bonino, Della Vedova e Magi sono quotidiani. Sanno che la nostra posizione è quella che ho detto. Andare divisi sarebbe un danno per tutti e un gratuito favore al centrodestra e a 5Stelle. Noi vogliamo davvero i Radicali nella coalizione e stiamo perseguendo ogni soluzione che lo consenta.