In una legislatura che finalmente ha raggiunto una significativa presenza femminile in Parlamento, in un palazzo della politica che ha aperto una “Sala delle donne” - dove, immagine dopo immagine, possiamo vedere le ‘madri della Repubblica’ accanto alle figure femminili che hanno fatto grande e democratico il nostro Paese - è quasi naturale dare spazio a tante artiste che hanno scelto di rappresentare l’altra metà del cielo. Le opere raccontano un universo sfaccettato, tanto quanto può esserlo la personalità delle pittrici e del mondo femminile che vogliono raccontare. Perché dietro ogni quadro, figurativo o astratto che sia, ci sono altrettante donne – pochissime ‘di mestiere’ – che ogni giorno fanno di tutto e vengono da dovunque. Dall’Italia, dalla Sicilia a Bolzano, ma anche dal mondo, da Ginevra alla Corea del Sud. Mi piace il titolo scelto per questa mostra internazionale “Una solida leggerezza”, perché penso descriva davvero come siamo: solide e leggere al tempo stesso, capaci per questo di immaginare e costruire il cambiamento con gli strumenti della politica o con il linguaggio dell’arte, per restare a questo evento e a questi luoghi, bandendo la violenza e la guerra. Auspicando che tante e tanti apprezzino le opere esposte fino al 20 dicembre, faccio tanti auguri alla Fidapa che con le sue quasi 12mila socie italiane e le 350mila nel mondo, incoraggia le donne a un continuo impegno e si adopera per rimuovere i tanti, ancora troppi, ostacoli alla loro affermazione.