Pisapia, Bonino, i Socialisti, i Verdi, molti movimenti civici costituiscono una galassia molto interessante, un mondo laico e di sinistra che – pur non riconoscendosi nel Pd – ritiene di volersi misurare con la sfida del governo nei prossimi anni. Lo stesso vale per quei gruppi moderati e di centro che – a partire da un’esperienza di governo che ha consentito di ottenere importanti risultati sul versante dell’economia e del sociale – sono pronti ad aggregarsi per dar vita ad un soggetto centrista che vuole allearsi con il principale partito progressista italiano.
Resta molto intricato il nodo di Mdp-Articolo 1 che, pur non rifiutando del tutto il confronto, ha mandato fin qui sostanzialmente segnali di indisponibilità. Vedremo. Se davvero sono i contenuti a pesare spero che si trovino punti di intesa a partire dalla legge di Bilancio e dall’approvazione della legge sullo ius culturae/ius soli. In ogni caso noi non rinunceremo a dialogare con tutti fino all’ultimo minuto utile.
Gli applausi scroscianti a Milano rivolti a chi in questo momento sta lavorando per l’unità mi sembra ci dicano che il popolo del centrosinistra esiste e ci chiede di stare insieme. Stare insieme per disegnare un’Italia più giusta, con più opportunità per i giovani, con un welfare inclusivo, con una crescita sostenibile. In questo quadro anche la Leopolda che si terrà al termine di questa settimana ha la possibilità e la responsabilità di contribuire a creare le condizioni per unire le forze di centrosinistra in una vasta alleanza politica e programmatica che possa dare al Paese una stagione nuova di cambiamento. I nomi – in particolare quello di chi guiderà un eventuale futuro governo – non possono che venire dopo. Con un po’ di fatica ma anche con molta umiltà il Pd questa scelta l’ha compiuta. Chi si attardasse a porre veti e condizioni, dicendo magari che ci si può incontrare dopo il voto, mente, sapendo di mentire, al popolo del centrosinistra e lavora non per unire ma per dividere.