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Marina Sereni alla presentazione del libro "Servizio in Camera. Ascoltare, studiare, proporre: vademecum per eletti ed elettori"

18 Ottobre 2017





Ascoltare, studiare, proporre…con questi tre verbi Giorgio Zanin, deputato Pd alla prima legislatura, racconta agli studenti la sua l’esperienza. Domande e risposte  hanno dato vita ad un libro "Servizio in Camera. Cosa fa e come lavora un parlamentare" che abbiamo presentato oggi a Montecitorio. Verbi che condivido pienamente perché soltanto se si ascolta, si studia, e poi si è in grado di trasformare in proposta quello che si è sentito e approfondito, si fa bene il mestiere di rappresentante del popolo in Parlamento. Il libro, molto chiaro e ben scritto, è un vademecum per gli eletti, ma anche per gli elettori, perché non è sempre facile giudicare il lavoro dei deputati o dei senatori. Anche per colpa dei media, si conoscono solo i parlamentari che vanno spesso in televisione e poco o per nulla chi invece quotidianamente si impegna in commissione. Giorgio Zanin fa parte di quei 415 eletti per la prima volta a Montecitorio,  un numero enorme -  visto che siamo 630 in tutto -  che ha obbligato i “nuovi” ad essere immediatamente protagonisti e a non avere neppure là possibili di imparare il da altri colleghi più esperti e autorevoli, come ci consigliò di fare il presidente Violante quando   io arrivai in Parlamento. Dal suo libro, dunque, trarrei almeno un paio di riflessioni. La prima: di fronte all'indebolimento dei partiti, più sociale, più associazionismo, più rapporto con il Terzo Settore nei territori. I social nella nuova frontiera del "dialogo" tra politica e cittadini non sono sufficienti. Secondo: i partiti sono necessari ma devono rinnovarsi, non in superficie. Le primarie o le “Leopolda” - citati dal nostro moderatore - sono innovazioni importanti ma rischiano di logorarsi e di perdere efficacia se rimangono esperienze istantanee, episodiche e non assumono quella profondità dei tre verbi di Zanin: ascoltare, studiare, proporre.  Terzo: il calendario dei lavori parlamentari è troppo frammentario e continuamente sottoposto a cambiamento. Questo nodo si deve risolvere in primis con la riforma dei regolamenti parlamentari, spostando molto il fulcro del lavoro sulle commissioni, evitando ore e ore di votazioni in Plenaria, dedicando l'Aula alle discussioni e alle decisioni principali e conclusive, riconoscendo i diritti delle opposizioni ma anche le necessarie garanzie per la maggioranza e il Governo. Di questo ha discusso la Giunta per il Regolamento nei mesi scorsi, di questo in realtà si occupava anche la riforma costituzionale. Purtroppo senza esito. Sarà cruciale che il prossimo Parlamento sappia affrontare questa questione, partendo dai regolamenti. Bisogna ringraziare l'On. Zanin anche per aver raccontato con un linguaggio semplice e chiaro la complessità del nostro lavoro, regalandoci un vero e proprio manuale di educazione civica, un ottimo antidoto all'antipolitica.


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