“Mentre il parlamento nazionale approva una nuova normativa per la diagnosi e cura delle persone con disturbi dello spettro autistico e assistenza alle famiglie, contemporaneamente la Regione veneto diminuisce i servizi rivolti agli stessi soggetti, addirittura declassando i servizi di neuropsichiatria infantile da “complessi” a “semplici”.
La letteratura scientifica, e la totalità dei medici considerano l’autismo tra i disturbi pervasivi dello sviluppo, si tratta di una sindrome complessa, organica e relazionale che coinvolge anche il nucleo familiare. Gli interventi che il nostro sistema sociosanitario deve offrire non possono non essere all’ altezza delle necessità reali delle famiglie.
Questo della Regione è l’ennesimo taglio sulla sanità e sul sociale. Se il Veneto perde posti nelle graduatorie per la sanità nazionale è colpa anche di continui episodi come questi.
Il prossimo referendum consultivo sull’ autonomia del Veneto costerà ai cittadini quasi 15 milioni di euro, fondi che sono stati togli a tantissimi servizi, prestazioni e incentivi che avrebbero potuto essere investiti proprio nella cura dei più fragili.
La Camera dei deputati invece già da due anni ha approvato un provvedimento programmatico, una legge quadro, in cui la parola chiave è “inclusione” ed è facendo leva su questa parola, e quindi mettendo in atto tutte le azioni che naturalmente ne derivano, che si vuole venire incontro ai bisogni di chi è affetto da questa sindrome e alle loro famiglie.
I servizi sociosanitari fondamentali per l’autismo sono stati inseriti nei livelli essenziali di assistenza (LEA) sono aggiornati con l'inserimento delle prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l'impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili. La nostra Regione invece sembra comportarti esattamente all’opposto.
Intendo presentare un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin perché si valutino se ci sono gli estremi per contrastare le scelte organizzative e sanitarie attuate dalla giunta Zaia.
Come vicepresidente della commissione Affari sociali e Sanità della camera dei deputati e come deputata del territorio vicentino e veneto sono a piena disposizione delle tante associazioni, e famiglie che con impegno, coraggio e grande dignità si battono quotidianamente per la salute dei propri figli e dei soggetti più fragili.
Un Paese moderno e civile si misura soprattutto per l’attenzione e l’efficacia dei servizi offerti a chi ne ha più bisogno, Il benessere di chi ha bisogno di sostegno dev’essere sempre una priorità per politici ed amministratori.”
On. Daniela Sbrollini
Vicepresidente XII Commissione Affari Sociali e Sanità