"Non c'e' dubbio che oggi il riscatto della laurea costi in modo proibitivo. Vogliamo tenerne conto e provare ad andare incontro soprattutto alle persone giovani, partendo da loro? Sono quelle che piu' difficilmente incrociano immediatamente il mercato del lavoro e quindi potrebbero avere una difficolta' a costruirsi una pensione". Lo afferma il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, ai microfoni di Radio 24. "L'evoluzione del mondo del lavoro - osserva Baretta - e' cosi' forte e tumultuosa che pensare che la partecipazione al lavoro inizi formalmente quando si prende il primo stipendio, che talvolta e' anche molto spostato in avanti nel tempo, potrebbe consigliare a riflettere in chiave strategica sul fatto che anche gli studi universitari possono essere considerati una specie di apprendistato all'attivita' lavorativa. Si tratta di avere una concezione piu' ampia dell'idea di lavoro comprendendo anche in questo caso una parte della vita di studio e dopodiche' le soluzioni si trovano, sono molte le possibilita' di studiare soluzioni. Non si tratta di mettersi in un'ottica 'o questo o niente', ma si tratta di dire nel campo dell'assunzione della priorita' giovani e la priorita' di tutto e' offrire loro lavoro, valutare l'intera condizione. Il riscatto della laurea e' uno dei percorsi che vanno inseriti". "Dovremmo favorire l'accesso all'Universita' anche alle classi meno agiate - aggiunge - tutte le forme che vanno in questa direzione vanno studiate e in qualche modo favorite. Pensiamo alle tasse universitarie: una parte di queste potrebbero essere dedicate a una copertura figurativa del percorso previdenziale. La carriera previdenziale deve essere una carriera unica nella vita. Abbiamo ancora degli intoppi sul fatto che se uno cambia attivita' lavorativa fa fatica anche a ricongiungere i contributi: oltre che costare molto la laurea, costano molto anche le ricongiunzioni. Non c'e' solo l'eta' pensionabile - conclude Baretta - quando si parla di pensioni".