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Referendum, Sereni: conoscere per deliberare

24 Maggio 2016

La vice presidente della Camera: riconoscere opinioni diverse, ma Sì per dare vitalità alla nostra bella Costituzione

“I referendum sono per definizione il momento in cui i cittadini sono chiamati a scegliere tra due alternative secche, in positivo con il SI’, in negativo con il NO. Entrambe decisioni legittime e rispettabili. Non è un bene però che sulla Costituzione i toni del confronto siano così accesi da non consentire ai cittadini di riflettere serenamente. Ecco perché penso che siano utili in questo periodo momenti di approfondimento sul merito della riforma costituzionale. Le opinioni diverse non si dividono tra competenti e incompetenti, tra democratici e antidemocratici, tra chi difende la Costituzione e chi invece la attacca. C’è dunque una precondizione per rendere la prossima campagna referendaria utile alla democrazia italiana. Abolire i toni da crociata, smettere di brandire i valori della Resistenza come una bandiera solo degli uni contro gli altri, spaventare gli elettori anziché chiamarli a leggere i testi, riflettere sulla situazione attuale e su quella che si produrrebbe se – come io spero – questa riforma verrà confermata.”.

Lo scrive Marina Sereni, vice presidente della Camera, nella sua newsletter settimanale.

“Moltiplicare le occasioni per sollecitare questo tipo di confronto pacato e di merito credo sia interesse di tutti – continua - Certo di chi, come me, è convinto che si tratti di una buona riforma, tardiva semmai rispetto alla crisi delle istituzioni rappresentative come le abbiamo conosciute in questi ultimi decenni. Chi contesta la riforma omette spesso di dire che il Parlamento, così com’è, non va più bene”.

“E’una riforma perfetta? Sicuramente no. Ma i costituzionalisti che oggi si pronunciano per il SI’ mettono bene in evidenza  che la riforma migliora nettamente le condizioni di funzionamento della democrazia parlamentare senza compromettere in alcun modo l’equilibrio tra i poteri e le garanzie per i cittadini. Conterrà qualche sgrammaticatura, risente certo delle mediazioni che in Parlamento abbiamo ricercato anche per  venir incontro a obiezioni di chi oggi si schiera per il No – conclude - ma è una vera svolta, positiva e necessaria per dare nuova vitalità alla nostra bella Costituzione”.


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