Chi crede che in Siria ci possa essere una soluzione militare, "deve svegliarsi, deve semplicemente svegliarsi". Cosi' l'alta rappresentante della politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, intervenendo a Londra, dove ha partecipato alla Conferenza dei Paesi donatori per annunciare il contributo di Bruxelles da 2,4 miliardi di euro (circa 3 miliardi di dollari) presi dal bilancio comunitario: cifra che fa dell'Unione, ha sottolineato, "il maggior donatore" della Siria, oltre che uno degli attori politico-diplomatici chiave di questa crisi. Premesso che "il denaro da solo non basta", Mogherini ha aggiunto che "il solo modo di salvare la Siria e i siriani e' attuare la roadmap definita da tutti noi nell'International Support Group" e di applicare la risoluzione Onu approvata all'unanimita' a dicembre - per la prima volta in 5 anni di guerra - "in tutte le sue parti": dal cessate il fuoco all'immediato avvio di misure di ripristino della fiducia, a cominciare dal "pieno accesso degli aiuti umanitari nelle aree che ne hanno bisogno". Aree "come quella di Madaya", cittadina allo stremo assediata dai governativi.