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Costa: i rifugiati sono vittime due volte del terrorismo, nei loro Paesi e in Europa

30 Novembre 2015

A Roma il convegno “Rifugiati in Europa. Solidarietà è sicurezza”

“I rifugiati non possono essere vittime due volte del terrorismo: nei loro paesi e in Europa. Combattere il terrorismo e rispettare il dovere di solidarietà verso chi fugge da guerre e persecuzioni è la stessa battaglia”. Lo ha detto l’Europarlamentare Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, al convegno “Rifugiati in Europa. Solidarietà è sicurezza. Esodi, accoglienza, paura. Quali strumenti in Europa e in Italia” in cui è stato presentato il reportage Esuli dall’Ungheria, girato al confine ungherese nei giorni di massima tensione migratoria, durante la missione di parlamentari italiani ed europei del Partito Democratico. Alla tavola rotonda sono intervenuti il Capo Dipartimento per l’immigrazione Ministero dell’Interno, Mario Morcone, il senatore Roberto Cociancich, Laura Garavini deputata PD italo-tedesca, il giornalista Luca Attanasio e i rappresentanti delle maggiori associazioni umanitarie e Ong. “Dobbiamo sostenere gli Stati  e le Ong impegnati nei campi profughi in Libano, Giordania, Tunisia e Turchia, dare asilo e corridoi umanitari, assicurare servizi educativi ai bambini nei campi profughi e apertura delle nostre Università agli studenti  profughi.  Si stanzieranno 3milioni di euro per progetti in questo campo all'interno di Erasmus Plus. Agire in questo senso significa anche ridurre e prevenire frustrazioni, radicalizzazioni, ostilità che provocano poi l'adesione ai fondamentalismi”. L’Ue ha già dato alcune risposte: ha raddoppiato l'entità degli aiuti dedicati alla educazione nell'ambito degli interventi umanitari con 29 milioni aggiuntivi nel 2016; ha approvato l’istituzione dei corridoi educativi nelle università europee, anche attraverso corsi a distanza, per gli studenti provenienti da paesi in conflitto. I ministri della educazione europei, riuniti a Bruxelles, alla luce dei fatti di Parigi e del fenomeno dei giovani europei aderenti al Daesh, hanno rilanciato proposte per rafforzare l'educazione, il dialogo interculturale e prevenire il radicalismo, come chiede la Commissione cultura in un rapporto che sarà votata tra qualche giorno.



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