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Meno tasse più crescita - si del Parlamento alla nota di aggiornamento del Def

08 Ottobre 2015



Via libera dell’Aula del Parlamento alla risoluzione di maggioranza sulla nota di aggiornamento del Def. L’Aula della Camera ha approvato l’autorizzazione al governo a rinviare il pareggio di bilancio al 2018 e la risoluzione di maggioranza sulla nota di aggiornamento al Def 2015 (342 sì e 156 no nella prima votazione a maggioranza assoluta e 339 sì, 159 no e 6 astenuti nella seconda votazione a maggioranza semplice). Via libera anche dal Senato con 171 voti favorevoli, 108 contrari e 1 astenuto.

Più nel dettaglio, la risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento al Def impegna il governo a:

PENSIONI – “promuovere interventi in materia previdenziale volti a introdurre elementi di flessibilità per quanto attiene all’età di accesso al pensionamento, anche attraverso l’introduzione di meccanismi di incentivazione e disincentivazione, che assicurino il riconoscimento di trattamenti pensionistici adeguati e non eccessivamente penalizzanti, in particolare nei casi di disoccupazione involontaria”. Sempre in tema previdenziale, il governo dovrà “prevedere un intervento di salvaguardia dei lavoratori esodati, utilizzando le risorse già stanziate e non utilizzate, nonché il riconoscimento dell’opzione per il sistema contributivo a tutte le lavoratrici che maturino i requisiti anagrafici e contributivi previsti entro il 31 dicembre 2015”.

POVERTÀ – “realizzare una misura universale di contrasto alla povertà assoluta e all’esclusione sociale da attuare in maniera progressiva”.

CLAUSOLE E TASSE – “neutralizzare l’entrata in vigore nell’anno 2016 degli aumenti di imposta previsti dalle clausole di salvaguardia” e “continuare nell’opera di sostegno alle famiglie e alle imprese attraverso l’eliminazione dell’imposizione fiscale sulla prima casa e il rafforzamento degli strumenti in favore della locazione, la cancellazione dell’Imu sui terreni agricoli e sui macchinari cosiddetti ‘imbullonati’ e la progressiva riduzione dell’imposizione sugli utili d’impresa”. Il Governo viene anche impegnato a “promuovere misure in favore dei lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto;

ECOBONUS – “prorogare ulteriormente le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico, destinando le risorse necessarie compatibilmente con le disponibilità finanziarie”;

CRESCITA E LAVORO – “prolungare oltre il 2015 le misure di sgravio contributivo per nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, eventualmente rimodulando l’entità del beneficio” e “prevedere un quadro completo di misure atte a stimolare la crescita economica, i consumi, la domanda interna e la produttività, in particolare favorendo la contrattazione, anche decentrata, e incentivando gli investimenti privati, attraverso la previsione a favore delle imprese italiane di agevolazioni e crediti d’imposta per la ricerca, l’innovazione tecnologica e i beni strumentali”;

SUD – “prevedere specifici interventi in termini di sviluppo e la coesione del territorio, attraverso l’elaborazione di un piano strategico di programmazione territoriale specificamente rivolto al rilancio del Mezzogiorno, in considerazione del persistente divario con il resto del paese; COMUNI – assicurare ai comuni “l’utilizzo degli spazi finanziari esistenti, e la piena compensazione del mancato gettito derivante dalla riduzione della tassazione immobiliare”.

Infine la risoluzione impegna il Governo a “considerare provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica i disegni di legge ‘Deleghe al Governo per l’introduzione di misure strutturali di contrasto alla povertà’ e ‘Disegno di legge in materia di tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale’.


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