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100 anni dalla Grande Guerra, dopo le ferite la speranza dell'Europa unita - la newsletter di Ettore Rosato

26 Maggio 2015



LO SPUNTO
 - Sono trascorsi cento anni dall'inizio della Grande Guerra. Questo anniversario deve essere occasione per ripercorrere il secolo Breve con uno sguardo differente: dai drammi della Prima Guerra mondiale alla speranza nata dal disegno di unificazione dell'Europa. Abbiamo fatto un importante lavoro di riappacificazione che ha consentito di dimenticare ferite e abbattere confini che si ritenevano, fino a qualche decennio fa, insuperabili. Abbiamo spazzato via il ricordo tragico delle trincee per fare spazio all'idea che monti e fiumi, un tempo limiti naturali tra i Paesi, sono oggi terre di condivisione e non di conquista. Ciò non significa non riconoscere il sacrificio fatto da molti italiani, ma al contrario vuol dire apprendere in concreto la lezione che quegli eroi ci hanno lasciato.       E.R.

APRILE, CRESCE ANCORA IL LAVORO, BOOM DI INDETERMINATI

Ad aprile le attivazioni nel complesso di nuovi contratti di lavoro sono state 756.926, circa 210.000 in più rispetto alle cessazioni registrate nel periodo (546.382). Il dato diffuso dal Ministero del Lavoro è in linea con quello registrato ad aprile 2014 (+203.000) ma con un saldo migliore per i contratti a tempo indeterminato (+48.000 a fronte di -6.000).
Tra questi i nuovi contratti a tempo indeterminato sono 171.515 a fronte di 122.979 cessazioni con un saldo attivo di oltre 48.000 contratti stabili. Le assunzioni sono state anche molto superiori rispetto a quelle che si sono avute nell'aprile del 2014 (112.839).
Le nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato aumentano del 52% rispetto a quelle fatte ad aprile 2014 e rappresentano il 22,7% delle assunzioni del mese (erano il 15,7% ad aprile 2014).

RENZI: LA LIGURIA NON SARÀ UN LABORATORIO NAZIONALE

“Da qualche giorno stanno dicendo che la Liguria è il laboratorio della politica nazionale, è una sfida nazionale. Noi non discutiamo dei laboratori di politica nazionale ma del governo della regione: è l'ora di farla finita di trasformare le elezioni in uno scontro per i giochi politici romani”. Lo ha detto il segretario del Pd e premier, Matteo Renzi. “Venti anni di centrodestra hanno lasciato macerie. Non ho mai attaccato Berlusconi ma lui è il leader politico in Italia che è stato più giorni di De Gasperi, Moro, Fanfani, persino Andreotti a Palazzo Chigi: se aveva queste grandi e belle idee per il futuro del Paese perché non le ha realizzate?” ha detto ancora il Presidente del Consiglio.
Il premier ha aggiunto: “Non dobbiamo consentire a qualcuno di fare della Liguria il laboratorio del bertinottismo 2.0, cioè mandare a casa la sinistra e spalancare le porte alla destra”.

MOGHERINI: CIASCUNO STATO SIA PRONTO ALLE PROPRIE RESPONSABILITÀ

L’alto Rappresentante per la politica estera UE Federica Mogherini ha ricevuto oggi il premio Ispi 2015. Durante il suo discorso, parlando della sfida europea di fronte all’urgenza dell’immigrazione, ha affermato che si tratta di una “sfida interna” perché è arrivato il momento che “ciascuno Stato europeo sia pronto a farsi carico delle responsabilità che tutti insieme condividiamo”
“Quelle persone che viaggiano nel Mediterraneo – ha sottolineato proseguendo – non viaggiano verso l’Italia o Malta , ma verso l’Europa. Sarebbe un errore sottovalutare i rischi di una disgregazione del nostro comune essere e sentirci europei”.
L’Alto rappresentante vede l’Europa al centro del “tornado”, ma è convinta che la Ue abbia le opportunità per costruire importanti soluzioni. “Non c’è potenza la mondo che disponga di una ‘cassetta di attrezzi’ come la nostra quando si parla di politica estera. Diplomazia, aiuti umanitari, aiuti allo sviluppo, state building.
“E l’Italia  - ha continuato il capo della diplomazia europea – può giocare un ruolo di primo piano: in fatto di peacekeeping, di missioni di addestramento, di cooperazione allo sviluppo il nostro paese può portare un contributo decisivo alla causa comune europea”.

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