"Sconcerta l'intervista di oggi di Susanna Camusso a Famiglia Cristiana, per la logica manichea che sottende alla sua visione della società di oggi. Per uscire dalla crisi, l'Italia ha bisogno di sostenere sia le imprese che le lavoratrici e i lavoratori. Se le aziende non riprendono ad investire e a creare lavoro, ad essere fiduciose nel nostro sistema-paese non tuteleremo neanche coloro che cercano un'occupazione". Lo dice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro a Palazzo Madama.
"Sostenendo il contratto a tempo indeterminato con notevoli sgravi contributivi - continua Annamaria Parente - le norme del Jobs Act semplificano la vita a chi vuole assumere e incoraggeranno la ripresa. Il nuovo sistema degli ammortizzatori sociali allarga le tutele per chi perde il lavoro ed é un passo avanti verso un sostegno al reddito universale per le persone tra un impiego e l'altro. La leader della Cgil ricorda l'appello del Papa: penso che per raccogliere quel monito bisogna spostare il centro del lavoro sulle politiche attive. Questa è la vera battaglia che mi aspetterei dal sindacato. In Italia é urgentissimo istituire l'Agenzia per l'impiego e realizzare un sistema di servizi per le attività di orientamento e la riqualificazione professionale, che dia valore alle competenze e che stimoli un reale passaggio dalla scuola al lavoro. Questo significa restituire dignità ai lavoratori.
Abbiamo un'occasione formidabile nei prossimi mesi per dare una svolta reale alle politiche del lavoro, finora solo passive, e avremo molti problemi: dalla dialettica Stato-Regioni, alla situazione dei centri per l'impiego, alle risorse scarse a fronte di fondi europei inutilizzati. Mi auguro che il sindacato possa essere al fianco del legislatore - conclude Annamaria Parente - raggiungere questo obiettivo significherà aprire una nuova stagione di diritti nel nostro Paese".