La Rai, con la riforma allo studio del governo, "deve trasformarsi da broadcaster a media company". Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, in audizione alla Commissione Trasporti alla Camera nell'ambito dell'indagine sul sistema audiovisivo, aggiungendo che il servizio pubblico deve essere al passo con i tempi e svolgere una funzione "di traino per l'intero Paese", ad esempio attraverso una maggiore esportazione di fiction e film. "E' intenzione del governo chiudere la procedura d'infrazione Ue sulle tv dopo 10 anni", ha detto ancora Giacomelli parlando delle frequenze. Il sottosegretario ha ricordato che attraverso il piano di riordino si intende garantire l'utilizzo delle frequenze non assegnate, con l'obiettivo ultimo di "registrare tutte le frequenze a livello internazionale". Il sottosegretario ha anche parlato del piano per la banda larga, definendolo "ambizioso" e centrale nell'ottica di "un processo di sviluppo complessivo". "L'accesso adeguato alla rete - ha detto - deve essere un diritto e servizio universale".