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Zanda: per i dissidenti niente sanzioni ma da loro parole fuori registro - intervista al capo gruppo del PD al Senato de Il Messaggero

28 Gennaio 2015




di Renato Pezzini


Presidente Luigi Zanda, c`è chi definisce l`Italicum Due una legge dignitosa. Concorda?

«Oggi è arrivato a compimento il grande lavoro fatto dal Senato, e in particolare dal gruppo del Pd, che ha notevolemente migliorato il testo approvato alla Camera».

Migliorato come?

«Innanzitutto sono state aumentate le garanzie di governabilità alzando l`asticella del premio di maggioranza al 40 per cento».

Ma il premio di maggioranza era contemplato anche con la soglia del 37 per cento.

«E` vero, ma oggi per ottenerlo c`è bisogno di una maggioranza più significativa, e se nessuna lista raggiunge il 40 per cento dei voti le due più votato dovranno affrontare il ballottaggio. Significa che chi governa ha una legittimazione maggiore».

Altre modifiche significative?

«Il rafforzamento dell`alternanza di genere e la riduzione della soglia di ingresso dall`8 al 3 per cento. In questo modo è garantita una rappresentanza più ampia anche alle forze minori».

Le quali, però, saranno in qualche modo escluse dalla possibilità di entrare in coalizione, e quindi di partecipare alle maggioranze di governo.

«È vero solo in parte. Visto l`impianto della legge, è innaturale che le coalizioni si possano costituire prima del voto. Però si potranno formare a elezioni concluse intorno al partito che ha ottenuto la maggioranza».

Quindi è impensabile, per esempio, che Pd e Sel o Forza Italia e Lega Nord raggiungano un accordo pre elettorale come è avvenuto nel 2013?


«Non mi addentro in ipotesi di questo tipo. Ripeto però che la formazione di coalizioni prima del voto è in qualche modo in contraddizione con lo spirito dell`Italicum».

Rimane il nodo delle preferenze che ha diviso il Partito Democratico. La minoranza non voleva i capilista bloccati, e per questo è uscita dall`aula al momento del voto.

«Vorrei ricordare che nel testo licenziato alla Camera in prima lettura era previsto soltanto un listino bloccato, e nessuna possibilità di esprimere una preferenza. E tutto il Pd, seppur a malincuore, aveva approvato quel testo, minoranza compresa. Anche perché, è bene ricordarlo, la stragrande maggioranza del partito avrebbe voluto dei collegi uninominali».

Perché non si è arrivati a quella soluzione?

«Perché al Senato non c`era una maggioranza in grado di approvarla. Del resto il Partito Democratico, stante la situazione attuale, è l`unico in grado di poter esprimere candidati di valore in ogni collegio. Tutti gli altri non si sono sentiti abbastanza forti per competere su questo terreno, per cui si sono opposti all`ipotesi dei collegi uninominali».

E dunque?

«E dunque si è stati costretti a raggiungere un punto di equilibrio politico che, comunque, è un notevole passo avanti rispetto alla prima versione dell`Italicum. Con le modifiche approvate, su proposta del Pd, adesso gli elettori avranno sulla scheda il nome del capolista di ogni singolo partito e potranno poi aggiungere due preferenze».

Lei è capogruppo del Pd a Palazzo Madama: potrebbero essere sanzionati i vostri senatori usciti dall`aula al momento del voto?

«Non si è mai parlato della possibilità di sanzionare qualcuno. E poi, aggiungo, non hanno votato contro, né si sono astenuti. Semmai hanno usato alcune dichiarazioni fuori registro. Uscendo dall`aula hanno anche reso ininfluenti i voti di Forza Italia, che per altro erano graditi poiché è auspicabile un largo consenso intorno a una legge elettorale meglio è».

C`è chi ha già pubblicato i nomi dei dissidenti del Pd che non hanno votato.

«Credo che sia un episodio grave. Un questore del Senato (Malan, ndr,) non dovrebbe pubblicare liste di Senatori».

Ultima domanda: pensa che l`approvazione dell`Italicum possa favorire le strategie del Pd in vista delle elezioni per il Quirinale?

«Sono due cose distinte che, a mio parere, devono rimanere distinte».


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