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Le news dal Parlamento di Franco Mirabelli

30 Ottobre 2014

 

Relazioni Antimafia su lotta internazionale alle mafie, protezione dei testimoni di giustizia e Codice Etico per candidature

Intervento in Senato in qualità di Relatore durante la discussione dei documenti della Commissione Antimafia sui temi della lotta alla criminalità mafiosa su base europea ed extraeuropea (doc. XXIII, n. 2), in materia di formazione delle liste delle candidature per le elezioni europee, politiche, regionali, comunali e circoscrizionali (doc. XXIII, n. 3), sul sistema di protezione dei testimoni di giustizia (doc. XXIII, n. 4).

Oggi stiamo svolgendo una discussione importante: il Senato ha fatto una scelta importante decidendo di dedicare una giornata a discutere di quanto ha prodotto la Commissione antimafia negli ultimi mesi sulla lotta alla criminalità organizzata.
Portiamo, infatti, in discussione tre relazioni – la prima sulla lotta alla criminalità mafiosa su base europea ed extraeuropea, la seconda in materia di formazione delle liste delle candidature per le elezioni europee, politiche, regionali, comunali e circoscrizionali, la terza sul sistema di protezione dei testimoni di giustizia - approvate in Commissione antimafia da tutti i componenti che hanno partecipato a quelle sedute, e poi su questo aggiungerò un passaggio.
Abbiamo approvato tre documenti che credo intervengano su questioni rilevanti per la lotta alla mafia.
Mi riferisco a due in particolare: uno riguarda le modalità con cui chiediamo all'Europa che si attrezzi per battere la criminalità organizzata, l'altro è sul tema specifico ed importante deitestimoni di giustizia e del loro trattamento, anche alla luce di una verifica del funzionamento delle leggi attuali. 
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Le politiche europee per le città

In queste settimane la Commissione Ambiente e la Commissione Europea hanno affrontato il tema delle politiche dell'unione europea sulle aree urbane. In particolare la comunicazione della Commissione Europea da cui siamo partiti chiedeva al nostro Parlamento di esprimersi sulla opportunità di creare una Agenda Urbana della UE e sulle priorità che l'iniziativa dell'Europa per le città deve scegliere. A partire dai dati sull'importanza e il ruolo delle aree urbane in Europa, il documento che è stato approvato all'unanimità e che in qualità di relatore ho proposto alle Commissioni elenca una serie di temi che devono diventare centrali per le politiche urbane europee ma anche la necessità di un forte coordinamento e interscambio tra le città e di un protagonismo loro nella costruzione delle scelte dell'unione. Bastano pochi dati per esemplificare l'importanza della questione: il 75% degli europei vive nelle aree urbane, lì quindi si concentrano mobilità, produzione, commerci, relazioni economiche e sociali. Nelle aree metropolitane sono concentrati il 75% dei consumi energetici e l'80% delle emissioni inquinanti. Ma le aree urbane sono anche il luogo in cui politiche innovative hanno prodotto e possono produrre risultati significativi per diminuire il consumo energetico, le emissioni in atmosfera e gestire i rifiuti promuovendo raccolta differenziata e riciclo. Sono state le politiche urbane a consentire che, in tempo di crisi, in metà delle città italiane la qualità della vita sia migliorata. Politiche europee coerenti possono fissare obbiettivi e promuovere strategie frutto anche di una verifica delle esperienze innovative già realizzate in alcune realtà.

Seveso: il governo ha ascoltato le sollecitazioni del territorio

La soddisfazione per la presentazione del progetto per fare del Seveso un torrente sicuro e pulito non si ferma alla pur importantissima certezza che tra poche settimane apriranno finalmente i cantieri per realizzare le prime vasche di laminazione a Senago dopo anni di attesa, spendendo finalmente i trenta milioni che Regione e Comune di Milano avevano destinato a questo intervento e riducendo i rischi di nuove esondazioni. Ciò che credo si debba valorizzare è la scelta del Governo di ascoltare i cittadini e gli enti locali che da tanto chiedevano fosse progettato e finanziato un intervento complessivo sul Seveso che cancellasse il rischio idrogeologico ma anche garantisse la pulizia delle acque.
80 milioni destinati alla realizzazione di altre vasche ma, soprattutto, alla pulizia delle acque sono un risultato importante ottenuto da chi a Milano come a Palazzo Chigi e in Parlamento ha posto con forza la questione. Già nel 2015, insieme alle vasche di laminazione sarà realizzato l'intervento sul depuratore di Varedo che ridurrà del 20% l'inquinamento e, da subito si lavorerà per completare i sistemi fognari dei Comuni che contribuiscono oggi a sporcare le acque.
Sono scelte non scontate che avevo chiesto intervenendo in Senato e che il governo ha fatto, che negli anni ridurranno sempre di più l'impatto delle stesse vasche di laminazione.
Al di là delle parole, con interventi come questo il governo ha scelto finalmente di fare della lotta al dissesto idrogeologico: una priorità che va perseguita quotidianamente e con decisione senza aspettare i prossimi disastri.
 

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