"Condividiamo l'obiettivo di realizzare un mercato unico europeo, ma dobbiamo anche essere assertori dell'idea che l'Europa non possa definirsi solo come mercato, ma debba trovare un protagonismo culturale e sapersi misurare anche sui terreni delle nuove piattaforme". Lo ha detto Antonello Giacomelli, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, aprendo i lavori nella seconda e ultima giornata della Conferenza Internazionale 'Audiovisual Market and regulation-An industry at a crossroads' organizzata al Festival Internazionale del Film di Roma dal Mibact - Dg Cinema in occasione della Presidenza Italiana del Consiglio dell'Unione Europea. "Va sostenuto un approccio multistakeholder - ha aggiunto Giacomelli -. E' importante che i governi europei facciano il proprio trovando anche un linguaggio comune. La rete e' un'opportunita', non una minaccia ma una possibilita', non dobbiamo rassegnarci all'idea che parli solo il linguaggio americano, tocca a noi fare in modo non sia cosi'". Questo "e' un settore in trasformazione. La presidenza italiana ritiene sia necessaria una revisione profonda della direttiva sui servizi audiovisivi. Inoltre fra i vari provvedimenti si ritiene necessario "stabilire regole che consentano concorrenza e competitivita'; modernizzare la legge sul copyright e assicurare un livello alto di protezione dei minori su tutte le piattaforme. Stiamo acquisendo la consapevolezza che non piu' il prodotto ma il consumatore e' il re, che sceglie come e dove usufruirne". Giacomelli ha anche parlato dei nuovi strumenti pubblicitari online come i cookies e del modo in cui scardinano il rapporto tradizionale fra editori e consumatori, con ovvie conseguenze sulla privacy: "Lo spostamento di risorse deve determinare anche un meccanismo di nuovi doveri e responsabilita'". Come presidenza italiana del consiglio d'Europa "sosteniamo l'eccezione culturale", ma serve anche "una risposta all'altezza della sfida maturata insieme dall'industria dell'audiovisivo e la Comunita' europea - ha detto Giacomelli -. Certo e' giusto coinvolgere gli over top rispetto alle quote di produzione e distribuzione di produzioni europee e serve un'armonizzazione delle regole fiscali e normative, ma servono anche nuove strategie di consumo e promozione".