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Il nostro impegno per un mercato del lavoro più equo e moderno - La newsletter di Ettore Rosato

18 Settembre 2014



LO SPUNTO 
- Ieri Matteo Renzi l’aveva annunciato, parlando di un mercato del lavoro più equo e più moderno, ed oggi quell’impegno si è tradotto in un emendamento del Governo alla legge delega che introduce il contratto a tutele crescenti per le nuove assunzioni. E’ solo un tassello, seppur importante, di un nuovo modello dove la flessibilità viene accompagnata da sicurezza sociale e dove non ci sono più lavoratori che hanno diversi ammortizzatori sociali a seconda delle caratteristiche dell’azienda. Le riforme, come quella del lavoro, sono le vere leve sulle quali impostare la ripresa economica del nostro Paese. Il 2014 si chiuderà, come confermato da Padoan, con un risultato ancora privo del segno positivo, anche se ci si avvicinerà di molto. Con orgoglio va, però, rivendicato che questo Governo in condizioni del tutto difficili ha deciso di non toccare gli stipendi (in altri paesi europei li hanno tagliati) e soprattutto ha deciso di andare a ridurre, per la prima volta, le tasse su imprese e famiglie.      E.R.

DELEGA LAVORO, ARRIVA IL CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI

“Per le nuove assunzioni viene previsto il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio”. E' questo il senso dell'emendamento presentato dal Governo alla commissione Lavoro del Senato, impegnata a discutere la legge delega contenente il Jobs Act, ed in particolare all'articolo 4, sul riordino delle forme contrattuali. Il Governo graduerà le tutele ed il periodo in cui saranno crescenti nel decreto delegato.
“Se il Parlamento fa la delega, il Governo eserciterà la delega. Se si impantana, potremmo agire con la decretazione d'urgenza, come affermato ieri dal premier” ha avvertito il Sottosegretario, Teresa Bellanova.
L'emendamento prevede l'introduzione, “eventualmente anche in via sperimentale, del compenso orario minimo applicabile ai lavoratori subordinati e ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa”.
“Dobbiamo dare regole che siano sostanzialmente uguali per tutti e smetterla di dividere i lavoratori di serie A e di serie B” ha ribadito Matteo Renzi, commentando le agenzia stampa di questa mattina.
“Entro l’anno, dobbiamo avere chiaro l’iter normativo” ha avvertito Renzi che guarda ad un “mercato del lavoro più flessibile e più sicuro”.

DL MISSIONI, PRIMO VIA LIBERA DALLA CAMERA: ARMI AI RIBELLI CONTRO ISIS

L'aula della Camera ha approvato il dl di proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia. I Sì sono stati 315, i No 130 e gli astenuti 11. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
Sono quasi 453 i milioni di euro che serviranno a coprire, per l'anno 2014, le spese per la proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e per le iniziative di cooperazione allo sviluppo contenute nel decreto missioni. La voce di spesa principale riguarda i circa 185 milioni dal 1° luglio al 31 dicembre 2014 che il Governo chiede di autorizzare per le missioni in Afghanistan. La missione principale è quella denominata Isaf, a guida Nato, che “ha il compito di assistere il Governo afgano nel mantenimento della sicurezza a Kabul e in tutto l'Afghanistan”. Tra le modifiche più rilevanti al DL, c'è l'emendamento del Governo che finanzia il trasporto e autorizza la concessione di armi ai peshmerga curdi nell'ambito della crisi in Iraq.
Come riferito al Parlamento dal Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, l'Italia ha intenzione di consegnare ai peshmerga curdi: 100 mg42, 100 mitragliatrici, 250mila munizioni, tutto materiale eccedente per l'Italia. E ancora: mille razzi rpg 7 e mille rpg9, con relative munizioni di fabbricazione sovietica, confiscati dall'autorità giudiziaria a seguito di un sequestro in mare avvenuto anni fa, nel corso del conflitto nei Balcani.
Circa 35 milioni, invece, vengono stanziati per iniziative di cooperazione volte a migliorare le condizioni di vita della popolazione e dei rifugiati, nonché a sostenere la ricostruzione civile in favore di Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Repubblica centrafricana, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Palestina, Yemen e, in relazione all'assistenza dei rifugiati, dei Paesi ad essi limitrofi.
Infine, “la partecipazione dell'Italia alle missioni antipirateria dell'Unione europea sarà valutata in relazione degli sviluppi della vicenda dei marò”, i due fucilieri di marina italiani detenuti in India.

PADOAN: RIPRESA IL PROSSIMO ANNO, MA ABBIAMO RIDOTTO LE TASSE

La ripresa nel 2014 non ci sarà. Dopo le stime di Ocse e Confindustria anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, anticipa la nota di aggiornamento del Def che arriverà il primo ottobre. “Certo, il numero negativo sarà molto più piccolo del passato e risalirà già dal prossimo anno e in misura crescente dagli anni successivi, ma l’Italia, nel 2014, non sarà ancora fuori dalle secche della crisi” ha detto. Il titolare del Ministero di XX Settembre ha voluto rivendicare la scelta del Governo di non alzare le tasse ulteriormente ed, anzi, di averle abbassate su Irap e Irpef. “Il contributo principale per riagganciare la crescita verrà dalle riforme” ha rilanciato.
In tema di revisione della spesa, Padoan ha annunciato la riorganizzazione della struttura del Tesoro con l’immediata riduzione di 139 posizioni dirigenziali non generali (da 712 a 573) e la soppressione di 10 sedi territoriali dal febbraio                                            2015.

TAV, SI VA AVANTI. LUPI: EUROPA SANZIONI PAESI CHE NON RISPETTANO ACCORDI

“Sulla Tav si va avanti” ha detto Matteo Renzioggi a Torino. Ieri, a Milano, c’è stato il primo incontro inter-governativo per definire, entro il 30 ottobre, il nuovo soggetto promotore che darà vita al tunnel di base.
Intanto, il Ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha manifestato l’intenzione di chiedere all’Europa, sanzioni per i Paesi che sgarrano nella realizzazione dei corridoi trans-europei. “Sarebbe opportuno prevedere veri atti contrattuali tra l'Unione Europea e i singoli Stai membri coinvolti negli investimenti di corridoio che definiscano gli impegni e le sanzioni in caso di inadempienze” ha detto Lupi nel suo intervento al Consiglio informale dei ministri dei Trasporti dell'Unione Europea a Milano, facendo leva anche sulle conclusioni dell'Ecofin che hanno posto un accento sul ruolo chiave delle infrastrutture Ue per stimolare la crescita.


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