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Riforme, avanti nonostante l'ostruzionismo - La newsletter di Ettore Rosato

22 Luglio 2014



LO SPUNTO
 - Al Senato riprende la discussione sulla riforma costituzionale. E' ormai evidente che alcune forze d'opposizione non si stanno confrontando sul testo della commissione, ma stanno solamente praticando dell'inutile ostruzionismo: quasi 8mila gli emendamenti. Ma ormai siamo abituati, abbiamo visto che ovunque si è andati a mettere mano in questi mesi per riformare l'Italia c'è stato qualcuno che si è messo di traverso. Lo stesso percorso, difficile ma opportuno, lo stiamo vivendo in questi giorni in Commissione sul dl sulla pubblica amministrazione. Un'amministrazione che ad oggi è un groviglio di norme e cavilli che servono più ai burocrati che ai cittadini. Anche in questo caso semplificare a parole è facile, ma quando si tratta di ottimizzare la macchina dello Stato, spunta sempre qualcuno che preferisce tenere tutto com'è. Nonostante le nostre energie siano assorbite dal lavoro di queste ore su due provvedimenti importanti, non possiamo ignorare quello che sta accadendo a qualche migliaia di chilometro da qui. Oggi, che è comunque troppo tardi, anche la Comunità internazionale si è espressa sul conflitto in Medio Oriente invocando la pace. Non vogliamo rincorrere chi in queste ore riduce la guerra tra Israele e Palestina in una questione di chi ha cominciato prima o chi sta facendo più vittime. Non è questo il discorso: la pace o è costruita e ricercata da entrambe le parti o non ci sarà. L'Europa e la Comunità internazionale devono svolgere il ruolo di mediazione che oggi manca: servirebbe una voce unica e una voce forte.     E.R.

RIFORMA COSTITUZIONALE, RIPRENDE IL DIBATTITO IN AULA AL SENATO

E' ripresa nell'Aula di Palazzo Madama la discussione del disegno di legge di riforma della Costituzione. Terminati gli interventi in discussione generale oggi sono seguite le repliche dei relatori Anna Finocchiaro (PD) e Roberto Calderoli (Lega), e del Ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi.
“Sottoponiamo al voto dell'Aula un testo che non è non la rappresentazione macchiettistica fatta in alcuni interventi. Vogliamo una discussione nel merito e non sulla simpatia o antipatia di chi lo ha proposto. Non abbiamo paura di idee altrui. Diceva Pratolini: Non ha paura della idee chi ne ha”, ha detto il Ministro nel suo intervento.
“Rispetto alle precedenti riforme costituzionali questo testo uscito dalla commissione è ampiamente condiviso. Lo sostiene una maggioranza che va oltre la maggioranza che sostiene il governo; e non è scontato” ha continuato il Ministro. “Ci potrà essere un tentativo di rallentare questo cambiamento, un ostruzionismo che ci può portare a lavorare una settimana di più e sacrificare un po' di ferie ma manterremo la promessa di cambiare perché questa urgenza deriva da noi”.
***
Quanto ai tempi, come era già chiaro all’inizio, vista la mole di emendamenti presentati, ma ancora in attesa del vaglio di ammissibilità, “sembra difficile che oggi si inizi con le votazioni. Cominceremo con l’illustrazione del provvedimento, sul quale pesano circa 7.800 emendamenti” ha ammesso la relatrice Anna Finocchiaro.

CALA IL FATTURATO DELL'INDUSTRIA: TIENE IL MERCATO ESTERO

Il fatturato dell'industria a Maggio è sceso dell'1,0% rispetto ad Aprile, segnando il secondo ribasso congiunturale consecutivo, mentre resta positivo su base annua, anche se appena sopra lo zero, con un incremento dello 0,1%. Lo ha rilevato l'Istat, che ha spiegato come gli ordinativi dell'industria a Maggio siano scesi del 2,1% su Aprile, dopo due mesi di aumento. E' la prima flessione dopo 8 mesi. Se in termini mensili a pesare è l'estero, a livello tendenziale è ancora il mercato interno a fare peggio. In termini tendenziali la responsabilità cade tutta sul mercato nazionale: in discesa del 5,1%, contro una crescita dell'1,4% ottenuta fuori confine.

USA: BASTA VITTIME CIVILI, L'ONU: CESSATE IL FUOCO, SI TORNI ALLA PACE

“Gli Stati Uniti sono preoccupati per il crescente numero di vittime palestinesi a Gaza e per l'offensiva di Israele”. Lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, sottolineando che "non vogliamo più vedere civili uccisi", per questo serve la fine delle ostilità. “Il Segretario di Stato, John Kerry, premerà – ha affermato Obama - per un cessate il fuoco immediato”. Il presidente americano comunque ha ribadito il diritto di Israele a difendersi.
Anche il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha espresso la sua "grave preoccupazione davanti al numero crescente delle vittime" del conflitto a Gaza, reiterando il suo appello per una "fine immediata delle ostilità". In una dichiarazione letta dal presidente del Consiglio, l'ambasciatore ruandese Eugène-Richard Gasana, 15 paesi membri chiedono un "ritorno all'accordo di cessate il fuoco delnovembre 2012" tra Israele e Hamas. Il Consiglio di sicurezza ha chiesto inoltre "il rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili" e ha sottolineato "la necessità di migliorare la situazione umanitaria" nella Striscia di Gaza.

CASO UVA, SEI POLIZIOTTI E UN CARABINIERI RIVIATI A GIUDIZIO

Il gup di Varese Stefano Sala ha rinviato a giudizio sei poliziotti e un carabiniere imputati per omicidio preterintenzionale e altri reati in relazione alla morte di Giuseppe Uva avvenuta il 14 giugno                                              2008. Il giudice ha respinto quindi la richiesta di non luogo a procedere avanzata dal procuratore di Varese facente funzione Felice Isnardi. Il gup di Varese ha fissato quindi per il 20 ottobre la data della prima udienza del processo in Corte d'Assise.

TRAGEDIA IN UCRAINA, MOSCA: NON ABBIAMO ARMATO NOI I RIBELLI

Il presidente ucraino Petro Portoshenko ha ordinato il cessate il fuoco nella zona del disastro aereo. Lo ha reso noto l'agenzia russa Interfax. "Le forze militari ucraine devono interrompere le operazioni e astenersi dall'aprire il fuoco in un raggio di 40 km dal luogo della tragedia", ha detto dopo un incontro con l'ambasciatore malese a Kiev. Intanto la Russia ha smentito oggi di aver fornito ai separatisti ucraini i missili Buk sospettati da Kiev e Washington di essere stati usati per abbattere il Boeing della Malysia Airlines. Mosca "non ha fornito agli insorti sistemi missilistici Buk o altro materiale militare, ha detto il generale Andrei Kartapolov dello stato maggiore russo.

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