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Incontro nazionale AreaDem "Inizia una stagione nuova" - Intervento di Dario Franceschini

26 Novembre 2011


Da AreaDem sostegno convinto al Governo Monti e alla segreteria Bersani


AreaDem, la corrente che fa capo a Dario Francescini e a Piero Fassino, dichiara convinto e "pieno appoggio" al governo Monti e contemporaneamente ribadisce "lealtà e sostegno" alla segreteria Bersani.
Lo ha detto Dario Franceschini nell'intervento conclusivo della riunione di AreaDem, tenutasi ieri a Roma.

Il cambiamento politico con la formazione del governo Monti, ha detto Franceschini, "è avvenuto con la guida autorevole e determinata di Bersani" e "devo sottolineare con soddisfazione che si è lavorato tutti come una squadra". Eppure, ha notato Franceschini, "poi si legge sui giornali di fantasione divisioni e spaccature...".
"Dopo questa svolta cambierà tutto. Entriamo in una fase politica diversa, entriamo in una collaborazione strana con partiti tra loro alternativi" ma dalla colaborazione dei quali "può nascere una legge elettorale nuova: insomma alla fine nulla sarà come prima. E il Pd sarà il baricentro del nuovo quadro politico. Dunque occorrerà tenere la barra dritta e lavorare ancora come una squadra". E se il "Pd sarà il baricentro del nuovo quadro politico, AreaDem -ha detto Franceschini- sarà il baricentro del Pd".

Franceschini, a questo punto del suo intervento, ha ironizzato con le critiche di lentezza che sono rivolro al nuovo governo. "Leggo addirittura che ci sono delle lamentele per la lentezza di Monti e del governo. E' ridicolo! Berlusconi si è dimesso solo 11 giorni fa. I tempi che sta tenendo il governo Monti sono velocissimi. Le misure che deve prendere sono definitive: non possimao fare come prima quando le misure venivano ritoccate e modificate in tempi successivi, creando ulteriore incertezza".

Nel Pd, e in particolare in AreaDem, non ci sono divisioni rispetto al governo Monti. "Il sostegno del Pd al governo Monti è totale. E su questo non ci sono dubbi". Lo stesso Franceschini ha comunque sottolineato la singolarità della situazione caratterizzata dal sostegno al governo da parte di una "non maggioranza", cioè una maggioranza che si regge sull'assunzione di responsabilità di ogni partito. Franceschini ha sottolineato come il passo indietro della presenza dei partiti non escluda il carattere politico della situazione caratterizzata da un "rapporto diretto tra Parlamento e Governo", senza vertici di maggioranza a pianificare le cose mentre ci saranno invece consultazioni tra i gruppi parlamentari e i partiti, prospettiva rispetto alla quale il Pd intende promuovere delle cabine di regia tematiche con i capigruppo in commissione e i responsabili dei settori del partito. Su questo punto Franceschini ha aggiunto che il Pd non deve temere il confronto interno sul merito dei temi. "Non spaventiamoci per le discussioni sul merito dei problemi, come ad esempio sul tema del mercato del lavoro. In tutto il mondo i partiti discutono e hanno un area più moderata ed una più progressista. Finora - ha aggiunto tra gli applausi - abbiamo discusso sulla leadership, ora che discutiamo sui contenuti non dobbiamo spaventarci".

Il nuovo governo, ha poi osservato, "nasce con la missione del risanamento" e in proposito Franceschini ha in qualche modo anticipato qualcosa degli interventi che il governo sta predisponendo dicendo: lotta all'evasione fiscale con un limite all'utilizzo del contante il più basso possibile; "chiedere qualcosa ai grandi patrimoni" e non puntare quindi sulla prima casa; "cominciare da chi ha di più per dimostrare che non si colpiscono i soliti". "Sappiamo -ha aggiunto- che il governo sta studiando proprio in questa direzione".

Altro capitolo indicato è quello della UE: "dobbiamo impugnare decisamente la bandiera dell'Europa anche perchè non può bastare il rapporto a due Francia-Germania od anche a tre: sarebbe una supplenza". Sulle misure imposte dall'Europa Franceschini ha invitato a non considerarle limitazioni alla sovranità nazionale "ma crescita della sovranità europea".

Sulle "regole", che sono di stretta competenza del Parlamento, ma che il governo può aiutare ad affrontare, Franceschini ha parlato di "obbiettivi limitati raggiungibili entro la fine della legislatura ma che, se adottati, possono essere una rivoluzione". In particolare su tre punti è possibile "un accordo con tutte le forze, anche quelle che non sostengono il governo Monti": la fine del bicameralismo perfetto e la nascita di un Senato federale, con una diminuzione del numero dei parlamentari: una legge elettorale nuova; il cambiamento dei regolamenti parlamentari. Per quanto riguarda la legge elettorale Franceschini ha invitato tutto il Pd ad "affrontare la discussione con rinnovata responsabilità". "Finora - ha spiegato - avevamo timore che un sistema elettorale piuttosto che un altro influisse sul sistema politico. Oggi, proprio perchè il Pd ha affrontato questo passaggio difficile (il sostegno a Monti ndr), dimostra di essere irreversibile. Il Pd ci sarà qualsiasi sia la legge elettorale, proporzionale o maggioritaria". In questi 18 mesi che ci separano dalle elezioni è possibile "arrivare a una nuova legge elettorale, con il referendum o senza", per questo bisognerà "ripensare e ridiscutere tra di noi e con gli altri" per arrivare a "un sistema che, anche proporzionale, ci liberi dalle gabbie forzose delle alleanze, che non sono da subire ma da scegliere e costruire attorno a noi".

Franceschini ha concluso invitando tutti ad "avere coraggio a mettere da parte i timori: dobbiamo riscrivere le regole e preparaci al futuro. Dobbiamo rielaborare la nostra proposta per riguadagnare consensi, anche a sinistra. Insomma dobbiamo avere un Pd baricentro del quadro politico e AreaDem baricentro del Pd. Dunque è fuori discussione la nostra lealtà''.

 

 

 


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